Lamezia, sfruttava operatrici call center: sequestro beni per imprenditore

Nove milioni e mezzo di euro la somma che le fiamme gialle hanno messo sotto chiave. Le donne si erano rivolte ad un sindacato denunciando gli abusi, da qui le indagini

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di T. B.
5 novembre 2020
13:27

Chiusura indagini per l’imprenditore catanzarese accusato di avere sfruttato le proprie dipendenti, operatrici nel call center da questi gestito. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra novembre 2016 e febbraio 2019. A coordinare le indagini, eseguite dalla Guardia di Finanza, la Procura di Lamezia Terme guidata dal procuratore Salvatore Curcio. L’ipotesi di reato è quella di sfruttamento a carico di quattro donne alle quali sarebbero state corrisposte retribuzioni inferiori a quelle previste dai contratti collettivi nazionali.

Allo stesso tempo queste sarebbero state impiegate violando la normativa sull’orario di lavoro e le ferie, approfittando del loro stato di bisogno derivante dall’assenza di diverse opportunità occupazionali sul territorio.



Nel corso delle indagini, il pm Giuseppe Falcone ha chiesto ed ottenuto dal gip, il provvedimento cautelare dell’applicazione della misura del controllo giudiziale dell’azienda e sono state sottoposti a sequestro oltre nove milioni e mezzo di euro, ritenuti il profitto del reato di sfruttamento.
L’attività in rassegna ha avuto origine da una segnalazione pervenuta alla Guardia di Finanza da parte di un sindacato al quale si erano rivolte le dipendenti sfruttate.

 

Giornalista
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