La manifestazione

Lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce senza stipendio da 7 mesi: in piazza con i politici, il vescovo e i sindacati

Al corteo del centro Jonico partecipano sindaci del territorio, parlamentari nazionali e consiglieri regionali, Cgil-Cisl-Uil e l’arcivescovo di Cassano Francesco Savino. Nel frattempo il M5s sta lavorando su un esposto da depositare presso la Procura della Repubblica contro la Regione

di Matteo Lauria
14 novembre 2022
10:45
Uno scatto dal corteo
Uno scatto dal corteo

Pieno sostegno e solidarietà agli oltre cento lavoratori del consorzio di bonificia di Trebisacce che rivendicano ben sette mensilità arretrate. Al corteo del centro Jonico partecipano sindaci del territorio, parlamentari nazionale e consiglieri regionali, le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil, l’arcivescovo di Cassano monsignor Francesco Savino più volte intervenuto sulla vertenza in atto.

Nel frattempo il M5s sta lavorando su un esposto da depositare presso la Procura della Repubblica contro la Regione. Alla manifestazione non sono presenti i rappresentanti della Regione Calabria. Sul fronte delle trattative nessun passo in avanti è stato fatto finora, nonostante gli incontri tenuti in Regione e in Prefettura. Il Consorzio non ha liquidità, può far fronte a una sola mensilità. La Regione ha fatto il possibile e grazie a un recente intervento è stato possibile pagare due mensilità. La protesta ormai va avanti da oltre un mese e proseguirà senza interruzioni. «Il presidente del consorzio se non riesce a trovare soluzioni deve dimettersi - afferma Federica Pietramala della Cgil - e la Regione deve assumersi la responsabilità».


Monsignor Savino è determinato nell’affermare che occorre fare delle scelte: «Sono preoccupato per le prospettive future dei lavoratori. Rivolgo un appello alla politica e alle istituzioni affinché ognuno faccia la propria parte. In questo momento c’è bisogno di credibilità e la Regione dica come vuole risolvere questa vertenza. Mi rivolgo anche al Presidente del consorzio e al consiglio di amministrazione per un atto di responsabilità». I lavoratori sono sull’orlo della disperazione e continuano a indebitarsi per pagare le bollette e i beni di prima necessità.  

Giornalista
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