Legami con la cosca Piromalli, sigilli al patrimonio del gruppo Bagalà

VIDEO | Il gruppo imprenditoriale attivo nel settore degli appalti pubblici. Sequestrati beni per 115 milioni di euro. L'operazione condotta dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria e dallo Scico

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di Redazione
25 luglio 2018
07:22

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo provvedimenti emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, su richiesta del Procuratore Aggiunto Calogero Gaetano Paci e del Sostituto Procuratore Gianluca Gelso, con i quali è stata disposta l’applicazione della misura di prevenzione del sequestro in relazione all’ingente patrimonio, costituito da imprese commerciali, beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, riconducibile a  Giuseppe Bagalà cl. ’57, Francesco Bagalà cl. 90,  Luigi Bagalà cl. ’46 e  Francesco Bagalà cl. ’77.

 


Sono state ricostruite – attraverso una complessa e articolata attività di accertamento e riscontro documentale – tutte le transazioni economiche poste in essere dai  Bagalà negli ultimi 40 anni, individuando i patrimoni dei quali gli stessi risultavano disporre, direttamente o indirettamente, il cui valore era decisamente sproporzionato rispetto alla capacità reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi, nonché le fonti illecite dalle quali i proposti avevano tratto le risorse per la loro acquisizione.


Il Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione, diretta dal Presidente Ornella Pastore - su richiesta della Dda  ha disposto il sequestro dell’ingente patrimonio del gruppo imprenditoriale ed ai rispettivi nuclei familiari, costituito dall’intero compendio aziendale.


In particolare il Tribunale ha ritenuto che “A fronte di rapporti consolidati nel tempo ed intrapresi dai soggetti storici della famiglia Bagalà, Giuseppe e Luigi, con i vertici del clan Piromalli, su cui hanno in modo convergente riferito tutti i collaboratori, l'attivita? imprenditoriale del proposto e prima di lui del padre Luigi, forte di tale indissolubile legame sedimentato nel tempo è risultata certamente funzionale alle finalita? associative di monopolio economico del territorio nel settore delle pubbliche commesse, assumendo il rapporto con la cosca un carattere biunivoco stabile, continuativo e fortemente personalizzato”.

 

Complessivamente con i provvedimenti in questione è stato disposto il sequestro: di 5 imprese commerciali operanti nel settore della realizzazione di grandi opere edili e infrastrutture; quote societarie relative a 6 imprese; 161 immobili (fabbricati e terreni);  7 autovetture e beni di lusso ( 4 orologi); rapporti finanziari e assicurativi, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivo determinato, secondo le specifiche direttive impartite dal Ministero degli Interni, in 115 milioni di euro.

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