La mobilitazione

Legge bavaglio, appello di giornalisti e cittadini al presidente Mattarella: «Non firmi quel provvedimento»

La petizione è rivolta anche al Parlamento affinché desista dal portare avanti l’emendamento proposto dal deputato di Azione Enrico Costa che vieta la pubblicazione “integrale e per estratto” delle ordinanze cautelari

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di Redazione
25 gennaio 2024
10:50

Giornalisti e cittadini della Rete “NoBavaglio” hanno lanciato su change.org, una petizione contro la nuova legge votata a maggioranza mista dal Parlamento. L’appello è rivolto alle due Camere e soprattutto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Il divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare e i contenuti fino alla fine dell'udienza preliminare, previsto dall'emendamento proposto dal deputato di Azione, Enrico Costa - si afferma nella petizione - rappresenta un provvedimento autoritario gravissimo, che non solo colpisce e limita il lavoro dei giornalisti, ma soprattutto il diritto dei cittadini di essere informati e rende più indifese le stesse persone private della libertà».

«Di conseguenza dal momento dell'arresto fino al processo, all'opinione pubblica per mesi sarà negato il diritto di essere informata su temi importanti come la lotta alla corruzione e la lotta alla mafia. A questo si aggiunge anche il recente provvedimento che limita l'utilizzo e rende incomprensibili le intercettazioni, in quanto verranno oscurati con omissis i nomi delle persone non indagate».


Giornalisti e cittadini chiedono «al Parlamento di non approvare il testo e si uniscono all'appello rivolto, anche dall'ex vice presidente emerito della Corte Costituzionale Paolo Maddalena; al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare questo provvedimento eventualmente varato. Una norma che, come sottolineato da molti giuristi, presenta profili di incompatibilità con la Carta dei diritti Ue e con la Convenzione dei diritti dell'uomo. L'emendamento Costa rappresenta un provvedimento liberticida che farà declassare ulteriormente l'Italia, oggi al 41° posto nella classifica del World press Freedom di Reporter sans frontières».

La petizione è rivolta «al mondo dell'informazione, della cultura, della società civile, ai sindacati, alle reti sociali, a tutti i cittadini che hanno a cuore la libertà d'informazione e il diritto di essere informati perché la sostengano con la loro firma». Tra i firmatari (elenco in aggiornamento): La Rete #Nobavaglio, rete di giornalisti e cittadini, Articolo 21, Libera lnformazione, Cgil, Arci, Libera, Legambiente, Libertà e Giustizia, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Collettiva, MoveOn Italia, Associazione Stefano Cucchi, Free Assange Italia, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Udu Roma, Gay Net, Stampa Critica, Assopace Palestina, Fillea Cgil, Roma Lazio, Anpi G. Matteotti Flaminia-Tiberina, Anpi Teresa Noce Fiano Romano, InLiberaUscita, Agenzia Pressenza, Reti di Giustizia, Obct Transeuropa, Associazione Senza Paura, Associazione Coordinamento Antimafia Anzio Nettuno, Associazione Socio-Culturale Nawroz, Bibliopop, TastoRosso, Uisp, Stampa Romana, Sindacato Cronisti Romani, Giornale Radio Sociale, Scomodo, Associazione 25 aprile di Sassari, Calabria Live. Sostengono la mobilitazione di Fnsi, Usigrai, Odg.

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