In carcere Giuseppe Marino, mentre Valentino De Francesco è finito ai domiciliari. Per tre persone il gip ha disposto l’obbligo di dimora
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Dalle indagini agli arresti. Ha avuto uno snodo investigativo importante il maxi sequestro di marijuana eseguito nel 2024 nel comune di Mongrassano. All’epoca infatti la scoperta era stata fatta dai carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza. Circa 800 le piantine sottoposte al vaglio dell’autorità giudiziaria. A distanza di mesi, nella giornata di oggi è stata data esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque persone.
Un uomo è stato associato dietro le sbarre, un altro soggetto è finito ai domiciliari, mentre ad altre tre persone è stata applicata la misura dell’obbligo di firma. Il maxisequestro della sostanza stupefacente non è stato casuale. Secondo quanto si apprende, le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo erano intercettate e gli investigatori hanno così potuto verificare quanto si paventava nelle conversazioni captate in merito alle presunte condotte illecite.
I nomi degli indagati
A finire in carcere Giuseppe Marino, già noto alle cronache per aver ucciso il fratello, investendolo con la sua auto.
Ai domiciliari invece Valentino De Francesco, a sua volta precedentemente imputato nelle operazioni Six Towns e Recovery. Misure meno afflittive inoltre per soggetti legati da vincoli di parentela con Marino, per i quali la procura di Cosenza aveva invocato gli arresti domiciliari. L’indagine è stata coordinata dal pubblico ministero Marialuigia D’Andrea.
L’ordinanza è stata emessa dal gip Letizia Benigno. Nel caso di De Francesco, l’avvocato Cesare Badolato ha sostenuto l’incompatibilità dell’indagato presilano con il regime carcerario per motivi di salute. La questione era stata avanzata nel corso degli interrogatori preventivi. I tre giovani sottoposti alla misura dell’obbligo di firma sono difesi dall’avvocato Emilio Lirangi, Giuseppe Marino è assistito dall’avvocato Angelo Pugliese.