Il caso

Medici cubani in Calabria, il sindaco di Polistena: «In che mani siamo, prima l’Asp annuncia e poi smentisce»

Il primo cittadino Tripodi sul piede di guerra: «Riteniamo molto grave quanto avvenuto e chiediamo lumi al presidente Occhiuto anche attraverso l'apertura di un'indagine interna» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
1 luglio 2022
18:42

Si fa sempre più grottesca la presa di posizione dell’Asp di Reggio Calabria, che ha bollato come fake news la notizia secondo la quale decine di medici cubani sarebbero in procinto di essere assunti con contratti a tempo determinato per far fronte alle carenze di personale nell’area reggina. Nonostante la smentita dell’Asp, continuano ad accumularsi conferme e dichiarazioni che stigmatizzano la comunicazione dell’Azienda sanitaria provinciale.

A ribadire in una nota quanto aveva già accennato a LaC News24, è il sindaco di Polistena, Michele Tripodi, che afferma: «Abbiamo letto con grande stupore e costernazione una dichiarazione della dott.ssa Di Furia commissario Asp di Reggio Calabria, attraverso la quale è stato smentito l'arrivo di 85 medici cubani negli ospedali dell'azienda sanitaria. Tale notizia, insistentemente circolata nei giorni scorsi, è stata data ai sindaci, cittadini e giornalisti presenti durante l'incontro avvenuto alla Direzione sanitaria dell'ospedale con particolari tecnici, operativi ed organizzativi».


Insomma, sarebbe stata la stessa Asp a comunicare l’imminente arrivo dei medici cubani, salvo poi smentirlo quando la notizia è diventata di dominio pubblico.

«Fino ad ora - prosegue - siamo stati abituati a lottare per il diritto alla salute che purtroppo, per molto tempo, su questo territorio è stato garantito a singhiozzi, tra carenze di strutture e svuotamento di organici. Ma mai era successo che a distanza di poco tempo, un commissario dell'Asp apostrofasse per fake una notizia che avevamo salutato tutti come una buona notizia, se non altro un'operazione transitoria tesa a supportare gli esegui organici esistenti. Poco dopo la conclusione del presidio dal quale tutti ci eravamo congedati soddisfatti autoconvocandoci per il 12 luglio, giungeva oltre che l'incredibile smentita della dott.ssa Di Furia anche la notizia del blocco di ricoveri del reparto di rianimazione dell'ospedale di Polistena, che per molti costituiva grazie all'elisoccorso un avamposto per la salvezza di vite umane dentro il presidio e verso altri ospedali. Riteniamo molto grave quanto avvenuto e chiediamo lumi al presidente della Regione Roberto Occhiuto anche attraverso l'apertura di un'indagine interna volta a verificare i fatti e la veridicità delle notizie diffuse. Non si possono prendere in giro amministratori locali, sindaci, cittadini, associazioni, organi di stampa su questioni che riguardano la salute e la pelle delle persone, poiché tutto questo non fa altro che aumentare il senso di sfiducia della popolazione verso la sanità territoriale e le istituzioni competenti. Sollecitiamo dunque il presidente della Regione e la Commissaria dell'Asp a chiarire la situazione poiché siamo molto preoccupati per l'ospedale di Polistena e la continuità dei servizi ospedalieri nella Piana».

Infine: «Chiediamo - conclude Tripodi - l'immediata riapertura del reparto di rianimazione dell'ospedale di Polistena, se non ricorrendo ai medici cubani, attraverso altre risorse umane in grado di assicurare assistenza agli ammalati non autosufficienti e gli interventi chirurgici programmati sospesi da diverso tempo».

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