Nel corso di un’intervista toccante a IlReggino.it la donna apre il cuore per ricordare il volto più autentico di un uomo di rigore, scomparso nel giorno di Ferragosto mentre serviva lo Stato. Un appello alla memoria e all’onore
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Nel corso di un’intervista intensa e toccante, Alessandra Fazio ha aperto il suo cuore ai microfoni del format A tu per Tu de ilReggino.it, per raccontare il volto meno conosciuto, ma più autentico, di suo padre: il colonnello Cosimo Giuseppe Fazio. Figura nota e rispettata a Reggio Calabria, dove ha prestato servizio fino alla sua scomparsa prematura, Fazio è stato per molti un esempio di dedizione, rigore e umanità.
Alessandra ne ricorda il profilo più intimo, quello dell’uomo innamorato della sua famiglia, dell’Arma dei Carabinieri e della città di Reggio, che ha servito con onore e spirito di sacrificio fino all’estremo gesto: la vita donata per il dovere. «Papà era un uomo giusto, limpido. Ha indossato la divisa con fierezza, ma il suo valore più grande era la coerenza con cui ha vissuto ogni ruolo: da ufficiale, da marito, da padre», ha raccontato, visibilmente emozionata.
Ma è il racconto del giorno della sua scomparsa che segna il momento più drammatico. Era il 15 agosto, giorno di festa per molti, ma anche uno dei primi sbarchi di migranti a Reggio. In quella giornata difficile e concitata, il colonnello Fazio rispose ancora una volta presente, come sempre aveva fatto quando c’era bisogno. Nonostante fosse un giorno festivo, non esitò a mettersi in prima linea, consapevole delle responsabilità che la divisa comporta.
«Ricordo ancora quella chiamata», racconta Alessandra con la voce rotta dall’emozione. «Era Ferragosto… una chiamata che non avrei mai voluto ricevere. Da quel momento niente è stato più come prima. Mio padre è uscito per servire il Paese, come aveva sempre fatto, e non è più tornato. Quella ferita non si è mai chiusa».
Nonostante il dolore, Alessandra conserva dentro di sé i valori trasmessi dal padre: la lealtà, il senso del dovere, l’amore per la giustizia e per la sua città. Dopo anni di lontananza, segnati anche da tensioni familiari, oggi è tornata a Reggio con un desiderio chiaro: onorare pubblicamente la memoria di suo padre per ciò che è stato – non solo un ufficiale, ma un esempio, un uomo giusto.
«Reggio è casa mia, lo è sempre stata. Mio padre ha dato tutto per questa città. La sua memoria vive qui, tra la sua gente e io voglio poterla onorare. Non solo come colonnello, ma come uomo, come padre, come cittadino». Un appello che arriva dritto al cuore e che restituisce dignità e voce a una figura che ha dato la vita per servire, fino all’ultimo istante.
Alessandra è tornata a Reggio, portando con sé il desiderio di riaprire un dialogo con la comunità e di chiedere che la memoria del padre la veda protagonista in modo adeguato. «Questa terra è casa mia. Lo è sempre stata, anche quando non ci potevo tornare. Ora sento che è il momento giusto per onorare papà qui, dove ha dato tutto sé stesso». Alessandra porta negli occhi la memoria del colonnello Fazio un simbolo di onestà e servizio, facendo rivivere nel suo racconto il suo esempio.