La provincia di Cosenza è la più colpita con 12 vittime. I settori maggiormente a rischio sono agricoltura, trasporti ed edilizia. Intanto la premier Meloni annuncia un ulteriore stanziamento di 650 milioni di euro per sicurezza nei luoghi di lavoro
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Tre nomi, tre storie spezzate in un solo giorno: nel Vicentino, a Frattamaggiore, a Foggia. Tre vite perse sul lavoro, tre tragedie che si sommano a una lunga lista di vittime che ogni anno, in Italia, muoiono mentre svolgono il proprio mestiere.
Nel 2024, secondo i dati dell’Inail, le denunce di infortuni mortali sul lavoro sono state 1.090, con un incremento del 4,7% rispetto alle 1.041 del 2023. Di queste, 805 sono avvenute “in occasione di lavoro”, mentre 285 sono state “in itinere”, ossia durante il tragitto casa-lavoro, con un aumento del 17,8% rispetto all’anno precedente. A livello territoriale, la Lombardia ha registrato il maggior numero di vittime in occasione di lavoro nel 2024, con 131 decessi, seguita da Campania (84), Lazio (73), Emilia-Romagna (71) e Sicilia (65).
Morti sul lavoro, i dati in Calabria
Anche in Calabria si consuma una tragedia silenziosa. Nel 2024, la Calabria ha registrato 26 decessi sul lavoro, tre in meno rispetto ai 29 del 2023. Nonostante il lieve calo, il numero resta allarmante, evidenziando una persistente emergenza nella sicurezza dei luoghi di lavoro. La provincia di Cosenza si conferma la più colpita, con 12 vittime nel 2024, rispetto alle 17 dell’anno precedente. Seguono le province di Reggio Calabria, Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, con numeri inferiori ma comunque significativi.
I settori più a rischio in Calabria includono l’agricoltura, i trasporti e l’edilizia. In particolare, l’agricoltura registra numerosi incidenti, spesso legati all’uso di macchinari come i trattori. Anche i trasporti e l’edilizia presentano elevati tassi di infortuni mortali, dovuti a condizioni di lavoro spesso precarie e a misure di sicurezza insufficienti .
Nel 2023, in Calabria sono state presentate 8.677 denunce di infortuni sul lavoro, con un incremento del
9,03% rispetto al 2021. Questo dato evidenzia un trend preoccupante, che richiede interventi urgenti per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. La situazione in Calabria evidenzia la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni e delle imprese per garantire la sicurezza dei lavoratori.È fondamentale investire in formazione, controlli e misure preventive per ridurre il numero di incidenti e tutelare la vita di chi lavora. Intanto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni annuncia un ulteriore stanziamento di 650 milioni di euro a favore della sicurezza nei luoghi di lavoro, sottolineando che si tratta di un tema “non negoziabile”. Critica la Cgil: «Non servono solo stanziamenti una tantum», ha detto un portavoce della Cgil, «ma una strategia di lungo termine che renda il lavoro più sicuro in ogni settore, dal pubblico al privato».