Inchiesta Orthrus

‘Ndrangheta, 14 condanne nel clan Iozzo-Chiefari: tra 9 assolti anche l’ex sindaco Giuseppe Pitaro

La sentenza contro la cosca di Chiaravalle e Torre di Ruggiero è stata emessa oggi, 27 settembre, dal gup del tribunale di Catanzaro

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di Luana  Costa
27 settembre 2021
15:12
Il tribunale di Catanzaro
Il tribunale di Catanzaro

Sono arrivate le prime condanne nell’ambito dell’inchiesta denominata Orthrus istruita dalla Dda di Catanzaro. Il Gup del tribunale di Catanzaro ha emesso le sentenze per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Assolto l’ex sindaco di Torre di Ruggiero, Giuseppe Pitaro, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Orthrus, le condanne

Marco Catricalà 4 mesi di reclusione;
Alexandr Daniele, 7 anni e 8 mesi;
Damiano Fabiano, 8 anni;
Giuseppe Garieri, 4 mesi;
Giuseppe Giovanni Iozzo, 7 anni e 8 mesi;
Raffaele Iozzo, 19 anni 3 mesi e 10 giorni;
Andrea Maida, 2 anni 4 mesi e 10 giorni;
Antonio Maiolo 7 anni e 8 mesi;
Marco Giuseppe Marchese, 8 anni e 4 mesi;
Stefano Pasquino, 2 anni;
Antonio Rei, 2 anni, 2 mesi e 20 giorni;
Salvatore Russo, 8 anni, 5 mesi e 10 giorni;
Marta Sanginiti, 8 mesi;
Fabio Romeo, 4 mesi;


Orthrus, le assoluzioni

Domenico Chiefari assolto;
Giuseppe Chiefari, assolto;
Nicola Chiefari, assolto;
Pietro Antonio Chiefari, assolto;
Vito Chiefari, assolto;
Stefano Dominelli, assolto;
Mario Salvatore Garieri, assolto;
Claudio Marchese, assolto;
Giuseppe Pitaro, assolto;

Orthrus, l'inchiesta

I carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro con quell'operazione avevano inflitto un duro colpo alla cosca di 'ndrangheta Iozzo-Chiefari operante a cavallo dei comuni di Torre di Ruggiero e Chiaravalle Centrale nel catanzarese. Associazione mafiosa, concorso esterno, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi, i reati contestati a vario titolo ai 29 indagati, 23 dei quali hanno scelto di essere giudicati oggi con il rito abbreviato. 

Tra gli avvocati che compongono il collegio difensivo Vincenzo Cicino, Salvatore Staiano, Giovanni Merante, Sergio Rotundo, Enzo Ioppoli e Giovanni Russomanno.

Orthrus, Pitaro: «Mio mandato improntato sui principi di trasparenza e correttezza»

«L'odierna sentenza del Gup del Tribunale di Catanzaro stabilisce la mia estraneità, con la formula più ampia perché il fatto non sussiste, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa mossami dalla Procura di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta Orthrus. Il sistema giudiziario, con le sue garanzie del contraddittorio, consente di far valere nel processo le proprie ragioni a chi come il sottoscritto, ha improntato il mandato pubblico ai corretti principi di trasparenza e correttezza». Così l’ex sindaco di Torre di Ruggiero, Giuseppe Pitaro, commenta la sentenza.

«Pertanto, ringrazio i giudici che, nei diversi gradi della giustizia, hanno riconosciuto la mia correttezza nell’esercizio delle funzioni di sindaco di Torre di Ruggiero – conclude Pitaro - svolte dal 2006 al 2015. Cosi come ringrazio, per avermi consentito di non cedere all’amarezza suscitata da un’accusa così grave, gli avvocati che mi hanno assistito (Vincenzo Ioppoli e Vittorio Ranieri del foro di Catanzaro e Giovanni Canino del foro di Bologna) e soprattutto la mia famiglia e i tanti amici che non hanno mai dubitato della mia onestà e della mia cristallina storia personale e professionale che, per me, è tutto».

Giornalista
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