Prima udienza a Milano per processo sull’omicidio di Vittorio Boiocchi. Il legale dei famigliari della vittima: «Cifra incongrua, vogliono rimanere parte civile per accertare la verità»
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Tre dei presunti killer di Vittorio Boiocchi, il leader della curva nord dell'Inter ucciso il 29 ottobre 2022 con 5 colpi di una Luger calibro 9X19, hanno offerto 150mila euro di risarcimento alla moglie del capo ultras. È la proposta letta in aula nella prima udienza del processo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione dal legale di Marco e Gianfranco Ferdico e Pietro Andrea Simoncini, l'avvocato Mirko Perlino, che ha dichiarato di avere in mano un assegno da 50mila euro già intestato alla moglie di Boiocchi e l'impegno a versare i restanti 100mila euro entro e non oltre il 30 gennaio 2026.
«Nessuna somma può colmare quel vuoto», ha specificato il legale, che assiste tre degli imputati per l’omicidio di cui è ritenuto mandanteil collaboratore di giustizia Andrea Beretta, già arrestato a settembre 2024 per l'omicidio di Antonio Bellocco.
Secondo l'inchiesta dei pm Paolo Storari e Stefano Ammendola con l'aggiunto Alessandra Dolci il movente dell'omicidio è da ricercare in una serie di "dissidi" sorti sui conti della curva e dell'associazione We are Milano.
Davanti alla Corte d'assise di Milano (presidente Bertoja, giudice a latere Fioretta) i famigliari di Boiocchi hanno chiesto la costituzione di parte civile con l'avvocato Ventura. Il processo si annuncia rapido, con 3 udienze già fissate ad aprile e maggio e l'inizio della requisitoria il 25-27 maggio. Le difese hanno dato il consenso all'acquisizione degli atti della Procura. Il 9 aprile si apre l'istruttoria. Verrà sentito un solo agente di polizia giudiziaria di squadra mobile di Milano e Sisco della polizia di stato che ad aprile hanno esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dalla gip Daniela Cardamone in un filone dell'inchiesta Doppia Curva. La Corte ha autorizzato le riprese televisive ma non potranno essere inquadrati i pubblici ministeri e gli imputati.
Oltre a Beretta e Marco Ferdico, l'uomo dei social della Curva Nord già condannato a giugno per associazione a delinquere aggravata dall'agevolazione della cosca Bellocco e il padre Gianfranco, che sono ritenuti gli organizzatori del delitto reperendo le "basi logistiche", un Fiat Ducato, i cellulari criptati e l'arma, in manette era finito nuovamente anche Cristian Ferrario, che si intesta il Piaggio Gilera utilizzato per la 'stesa' con il casco sempre alzato e ne denuncia falsamente il furto il 22 gennaio 2023, dopo l'esecuzione.
Infine i killer materiali: il 30enne Daniel D'Alessandro, rintracciato sul Mar Nero nella città di Svetivlas in Bulgaria dopo 4 giorni di ricerche con la collaborazione della polizia bulgara e il coordinamento di Sco della polizia di stato e la Divisione 'Sirene' dello Scip, e il 41enne calabrese Pietro Andrea Simoncini, originario del Vibonese e suocero di Ferdico.
Il legale della famiglia Boiocchi, parte civile, l'avvocato Marco Ventura, ha spiegato ai cronisti che la proposta risarcitoria degli imputati sarà valutata, ma ha giudicato al momento "incongrua la cifra" e ha chiarito che i famigliari vogliono rimanere parti civili nel processo per accertare la verità.




