‘Ndrangheta e Casamonica fanno affari insieme, confiscati 30 milioni

Traffico di droga, usura e riciclaggio alla base del provvedimento eseguito dalla divisione Anticrimine della questura di Roma

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21 marzo 2019
14:51

Un'alleanza tra alcune cosche di 'ndrangheta infiltrate nella realtà economico-finanziaria della Capitale e la famiglia Casamonica. È questo l'ambito di indagine che ha portato gli investigatori della Divisione anticrimine della Questura di Roma a confiscare beni e contanti per un valore complessivo di 30 milioni di euro. Una ricchezza accumulata dal sodalizio criminoso, attivo in strutturate attività di traffico di droga, usura e riciclaggio, che oggi è stata sottratta alla disponibilità, diretta o indiretta dei malviventi e gestita per conto dello Stato dall'Amministrazione Giudiziaria.


Nel corso della mattinata personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ai decreti emessi dal Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma, nell'ambito del procedimento di prevenzione denominato "All'ombra del Cupolone", attivato su proposta del Questore di Roma con cui si dispone l'applicazione della misura di prevenzione della confisca dei seguenti beni: 10 unità immobiliari ubicate in Calabria, Roma e Ardea; 21 società e/o imprese individuali con sede a Roma, Milano, Sora (FR), Avellino, Caserta e Benevento; 25 complessi aziendali; 24 veicoli tra cui Maserati, Spider, Porsche, Hummer, Mercedes e Audi; 68 rapporti creditizi per un complessivo saldo attivo di 424.159,13 euro; una polizza pegno relativa a preziosi tra cui 3 orologi Rolex.



Le indagini patrimoniali avviate alla fine dell'anno 2015 dagli specialisti della Divisione Anticrimine, coordinati da Angela Altamura, sono state focalizzate sulla ricostruzione della carriera criminale dei membri del nucleo familiare di Filippone - figlio di Rocco Santo e capo della ‘ndrina legata ai Piromalli -, di alcuni suoi familiari e di Casamonica. E dagli accertamenti è emerso che a partire dalla fine degli anni Novanta ha preso il via un'infiltrazione nella realtà economico-finanziaria di Roma ad opera di Filippone e dei suoi parenti che, collegati anche ad esponenti della camorra, sono entrati in contatto con elementi della criminalità capitolina, fino a stringere alleanze con la famiglia dei Casamonica.


Sfruttando prestanomi, il gruppo ha acquisito locali commerciali soprattutto nel settore bar e ristorazione, frequentati in particolar modo da turisti, tramite il reinvestimento di cospicue somme di denaro di provenienza illecita quale il traffico di stupefacenti e l'usura. Tra le attività confiscate dagli investigatori della Divisione Anticrimine della Questura di Roma figurano i bar "Pio Er Caffe" e "L'Angolo d'Oro", un bar con tabaccheria denominato "Tentazioni Caffe", nonché il ristorante/trattoria "Hostaria Sara Franca", tutti ubicati nei pressi del Vaticano, una trattoria in Trastevere, e il ristorante/pizzeria denominato "MiRò Restaurant Kitchen & Sound". Inoltre, sono state confiscate anche due rivendite di autoveicoli denominate rispettivamente "My Cars", con sede operativa in zona Borghesiana, e "Sarocar New", operante in zona Laurentina. Il provvedimento di confisca riguarda, altresì, una palestra e l'impresa esercente attività di vendita di calzature in Ciampino riconducibile ai Casamonica.

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