'Ndrangheta, sequestrati soldi e armi agli affiliati del clan Alvaro

Tutti gli uomini coinvolti sono stati arrestati nell'operazione della Dda di Reggio Calabria contro il clan Alvaro denominata "Eyphemos"

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di Redazione
27 febbraio 2020
17:30
Le armi sequestrate
Le armi sequestrate

Mafiosi, armati e pericolosi. Nell'ambito dell'operazione "Eyphemos", che ho portato in carcere 65 persone accusate di essere affiliate alla cosca Alvaro, gli investigatori sono riusciti anche a scovare anche molte armi clandestine finite sono sequestro. Nella disponibilità di alcuni arrestati, infatti, sono stati rinvenuti armi e munizioni, per i quali si è proceduto in via amministrativa al sequestro: 13 fucili, 3 pistole ed il relativo vario munizionamento.

 


Laurendi, ancora tu...

In particolare, a Palmi, è stato arrestato Domenico Laurendi, personaggio centrale nell'inchiesta, elemento di coingiunzione tra i politici collusi e la cosca Alvaro. Il 69enne risultato detentore di una pistola marca Regina, calibro 6,35, priva di matricola e munita di caricatore e cartucce, di un coltello basculante, di un pugnale e di un machete. Laurendi, ricordiamo, è ritenuto responsabile dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, con il ruolo di promotore ed organizzatore di una fazione mafiosa all’interno del locale di ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte. A Sant’Eufemia d’Aspromonte, invece, gli investigatori della polizia di Stato hanno tratto in arresto Diego e Domenico Forgione, poiché, in corso di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti una pistola Beretta modello 70, calibro 7,65, con matricola cancellata mediante l’asportazione di una parte del castello dell’arma; 28 cartucce dello stesso calibro, di cui tre inserite nel caricatore, ed altri due caricatori. I due sono accusati di associazione mafiosa e una serie di altri delitti.

 

Soldi sporchi

Nel corso della vasta operazione di polizia è stato sequestrata un’ingente somma di denaro contante, ed in particolare 62.155 euro e 230 dollari americani di Cosimo Idà  (già vicesindaco del Comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte, cognato di Giuseppe Alvaro , ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso. E 4430 euro di Domenico Luppino (già responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte, con rapporti costanti con gli altri affiliati e partecipe alla frangia mafiosa riferibile a Laurendi. Inoltre, a Milano, la locale Squadra Mobile su delega di quella di Reggio Calabria, nel corso di perquisizione delegata nei confronti di un soggetto indagato, ha sequestrato la somma di 105.000 euro.

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