‘Ndrangheta: clan Giampà di Lamezia, in tre a giudizio

Due con rito ordinario e uno con rito abbreviato. Intestazione fittizia di beni ed estorsione le accuse mosse agli imputati

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di G. B.
8 ottobre 2018
19:31

Davanti al gup di Catanzaro, Claudio Paris, si è oggi tenuta l’udienza preliminare nel processo a carico di Vincenzo Bonaddio (difeso dagli avvocati Curatola e Larussa), Francesco Stranges (difeso dall'avvocato Aldo Ferraro) e Tonino Stranges (difeso dall’avvocato Anna Moricca), accusati di intestazione fittizia in relazione a taluni immobili che la Dda ha ritenuto fittiziamente intestati agli Stranges, ma che in realtà sarebbero stati riconducibili a Vincenzo Bonaddio (ritenuto al vertice del clan Giampà, nonché cognato del boss storico Francesco Giampà, alias “Il Professore”) e nel quale quest’ultimo risponde anche di un episodio di estorsione commesso nel 2009 ai danni di un’impresa di costruzioni. Nell’udienza odierna vi è stata la richiesta di rito abbreviato formalizzata dal difensore di Tonino Stranges e la discussione dell’udienza preliminare nei confronti degli altri due imputati. All’esito, il gup ha ammesso Tonino Stranges al rito abbreviato, rinviando al 22 ottobre per la discussione. Rinviati invece a giudizio, dinanzi al Tribunale colelgiale di Lamezia Terme, gli imputati Francesco Stranges e Vincenzo Bonaddio.

Giornalista
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