‘Ndrangheta a Lamezia: agguato a Vincenzo Torcasio, chieste 5 condanne

Rinviato invece a giudizio con il rito ordinario Vincenzo Bonaddio. Il tentato omicidio risale al luglio 2012

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di G. B.
11 ottobre 2018
14:37

È approdato in udienza preliminare il processo per il tentato omicidio di Vincenzo Torcasio, detto “Carrà”, risalente all’8 luglio del 2002. Imputati: Francesco Giampà, alias “Il Professore”, ritenuto il capo indiscusso dell’omonimo clan (difeso dall’avvocato Francesco Gambardella); Vincenzo Bonaddio, ritenuto altro elemento di spicco del clan, nonché cognato di Francesco Giampà (difeso dagli avvocati Curatolo e Larussa); Aldo Notarianni (avvocato Gambardella); Enzo Giampà, (assistito dall’avvocato Aldo Ferraro) ed i collaboratori di giustizia Pasquale Giampà e Domenico Giampà.

 


Nell’udienza odierna, il gup distrettuale Pietro Carè ha disposto la definizione del processo con le forme del rito abbreviato (che consente in caso di condanna uno sconto di pena pari ad un terzo) per come richiesto da tutti gli imputati, ad eccezione di Vincenzo Bonaddio, che ha invece optato per il rito ordinario. A seguire, è stata la volta del pm che ha rassegnato le sue conclusioni chiedendo il rinvio a giudizio per Vincenzo Bonaddio e la condanna di tutti altri imputati alla pena di anni 4 di reclusione a testa.

 

Il gup, all’esito della camera di consiglio, ha dichiarato l’estinzione di un capo di imputazione per intervenuta prescrizione (quello relativo alla detenzione dell’arma con cui era stato eseguito l’agguato), ed ha disposto il rinvio a giudizio di Vincenzo Bonaddio per il 20 novembre prossimo dinanzi al Tribunale collegiale di Lamezia Terme. I difensori degli imputati con rito abbreviato, per i quali è stata oggi avanzata la richiesta di condanna, discuteranno invece il 29 gennaio.

 

Giornalista
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