Processo ai pentiti, condanne per 11 affiliati al clan Giampà
Assolto «per non avere commesso il fatto» solo Mario Francesco Meliadò. Pena più alta per Giuseppe Giampà: 25 anni e 5 mesi di reclusione
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Si è concluso in Corte d’Assise d’Appello a Catanzaro il processo a carico di 12 collaboratori di giustizia lametini affiliati alla cosca Giampà. Undici le condanne, una sola l’assoluzione, in riforma della sentenza emessa il 23 marzo 2018 del gup di Catanzaro e della sentenza del 12 aprile 2019.
Ad essere assolto «per non avere commesso il fatto» è stato Mario Francesco Meliadò. Ecco, invece, le pene comminate agli altri pentiti per accuse che vanno a vario titolo dall’associazione a delinquere di stampo ‘ndranghetistico, omicidi tentati e consumati, rapine, detenzione illegale di armi, estorsioni e ricettazione.
Giuseppe Giampà è stato condannato a 25 anni e 5 mesi di reclusione; Angelo Torcasio 18 anni e 11 mesi; Saverio Cappello 15 anni; Francesco Vasile 15 anni e 8 mesi; Rosario Cappello 13 anni, dieci mesi e venti giorni; Battista Cosentino nove anni, cinque mesi e 20 giorni; Luca Piraina 13 anni; Pasquale Catroppa sette anni e sei mesi; Giuseppe Cappello tre anni e dieci mesi e mille euro di multa; Francesca Teresa Meliadò quattro anni e due mesi e 1200 euro di multa; Vincenzo Ventura undici anni e 6 mesi. Per alcuni di loro sono stati riunificati i reati giudicati in altre sentenze.
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