‘Ndrangheta, sigilli all’impero dell’imprenditore vibonese Angelo Restuccia (VIDEO)

Dalle indagini sarebbe emerso come l’imprenditore sarebbe da tempo colluso con la ‘ndrangheta avendo avviato ed accresciuto le proprie attività grazie all’appoggio delle cosche Piromalli di Gioia Tauro e Mancuso di Limbadi
di Redazione
12 maggio 2017
11:41
La conferenza  dell’operazione
La conferenza dell’operazione "U patri nostru" a Reggio Calabria

Sigilli a quattro imprese commerciali, alle rispettive quote societarie, 27 immobili (appartamenti, locali commerciali, terreni) e asvariati rapporti finanziari e assicurativi, il tutto per un valore stimato pari a 28 milioni di euro. È questo il bilancio dell’operazione “U Patri Nostru” coordinata dalla Procura di Reggio Calabria nei confronti dell’imprenditore edile vibonese Angelo Restuccia.

Dalle indagini sarebbe emerso – così come riportano gli inquirenti - sarebbe da tempo colluso con la ‘ndrangheta avendo avviato ed accresciuto le proprie attività grazie all’appoggio delle cosche Piromalli e Mancuso, operanti rispettivamente nei territori di Gioia Tauro e Limbadi.



La figura di Restuccia era emersa inizialmente nell’ambito dell’inchiesta denominata “Bucefalo” contro le cosche di Gioia Tauro Piromalli e Molè conclutasi con l’esecuzione di 11 misure cautelari.


Attraverso le indagini svolte è stato possibile accertare che per la realizzazione del “Parco Commerciale Annunziata” di Gioia Tauro erano state impiegate diverse imprese legate direttamente o indirettamente a cosche di ‘ndrangheta. L’assegnazione dei lavori sarebbe stati infatti una prerogativa esclusiva della cosca Piromalli.

In questo contesso la “Restuccia Costruzioni Spa” gestita ed interamente riconducibile a Angelo Restuccia ha realizzato una consistente parte dei lavori edili, ovvero la struttura prefabbricata adibita a nuova sede dell’“Annunziata S.r.l.”, oltre a due capannoni ed un fabbricato che insistono all’interno del parco commerciale.


Le investigazioni svolte – così come riportano gli inquirenti - corroborate dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno inoltre consentito di appurare come “…don Angelo Restuccia…” non solo conoscesse da tempo i vertici della cosca “Mancuso”, ma li frequentasse e si rapportasse con loro, attraverso un rapporto duratur da produrre reciproca collaborazione e reciproci vantaggi, aventi ad oggetto il comune interesse alla realizzazione di opere edili - sia pubbliche che private - nel territorio calabrese.

Angelo Restuccia è quindi un esempio emblematico di “imprenditore mafioso”, che ha instaurato con la 'ndrangheta, tanto reggina quanto vibonese, un rapporto interattivo fondato su legami personali di fedeltà e orientato ad un vantaggio economico, avendo certamente tratto dall'attiguità agli ambienti criminali un beneficio per la propria attività imprenditoriale” – si legge nell’informativa della Dda.



L’attività investigativa si è concentrata, poi, sulla ricostruzione del complesso dei beni dell’imprenditore e il suo nucleo familiare sono risultati poter disporre, direttamente o indirettamente, nell’arco temporale intercorrente dal 1985 al 2017, accertando, non solo la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale, ma, soprattutto, il ruolo di imprenditore “mafioso” che lo stesso ha rivestito nel tempo, tanto da poter sostenere che il patrimonio accumulato altro non sia che il frutto o il reimpiego dei proventi di attività illecite e, nella specie, dell’attività delittuosa del reato di associazione.

I beni sequestrati. Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Dda, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro dei seguenti beni:


- patrimonio aziendale e capitale sociale della “Restuccia Costruzioni S.p.a.” (8 immobili e 27 veicoli), con sede in Filandari (VV), esercente l’attività di “fabbricazione di prodotti in calcestruzzo per l'edilizia”;
- patrimonio aziendale e capitale sociale della “Sud Frantumati S.r.l.” (3 immobili), con sede legale in Filandari (VV), esercente l’attività di “lavori generali di costruzione di edifici”;
- patrimonio aziendale e capitale sociale della “AEDES Immobiliare S.r.l.”, con sede in Filandari (VV), esercente l’attività di “locazione immobiliare di beni propri”;
- quote sociali (33,33%) della “F.C.F. Società Agricola S.r.l.” con sede legale in Nicotera (VV), esercente l’attività di “coltivazione di ortaggi in piena aria”;
- n. 27 beni immobili, tra appartamenti, locali commerciali e terreni siti nella provincia di Vibo Valentia e Roma.

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top