Omicidio Barbara Corvi, scena muta del marito davanti al gip di Terni

Nell'interrogatorio di garanzia il calabrese Roberto Lo Giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'avvocato: «Vuole dare il suo contributo, per questo tra una decina di giorni sarà sentito dal procuratore Liguori»

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di Redazione
1 aprile 2021
11:03
La vittima, Barbara Corvi
La vittima, Barbara Corvi

Non ha parlato davanti al gip di Terni Roberto Lo Giudice, arrestato con l'accusa di omicidio volontario della moglie, Barbara Corvi, la trentacinquenne di Montecampano di Amelia della quale si sono perse le tracce il 27 ottobre 2009.

Nell'interrogatorio di garanzia che si è svolto in carcere si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere. Lo Giudice, di origini calabresi e legato all'omonima cosca di 'ndragheta, è accusato di concorso in omicidio volontario premeditato, occultamento o soppressione di cadavere insieme al fratello Maurizio, indagato a piede libero.


«Non commentiamo nel merito la vicenda. Possiamo solo dire che da parte di Lo Giudice c'è sempre stata fin dall'inizio la volontà di parlare e di dare il proprio contributo. Per questo è stato concordato un interrogatorio con il procuratore della Repubblica di Terni (Alberto Liguori, ndr) che dovrebbe tenersi tra una decina di giorni» ha detto all'uscita dal carcere di Terni l'avvocato Giorgio Colangeli, difensore insieme al collega Cristiano Conte di Roberto Lo Giudice. All'interrogatorio di garanzia che si è svolto davanti al gip Simona Tordelli ha partecipato in videoconferenza anche il procuratore Alberto Liguori. Non sono state al momento presentate richieste della difesa in merito alla misura di custodia cautelare in carcere.

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