Duplice omicidio Chiodo-Tucci a Cosenza: inflitti tre ergastoli e due condanne

Carcere a vita per Fiore Abbruzzese, Antonio Abbruzzese e Celestino Bevilacqua. Condannati anche Luigi Berlingieri e Saverio Madio. Secondo i giudici sono loro gli autori del duplice delitto compiuto in Via Popilia nel novembre del 2000

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di Salvatore Bruno
30 luglio 2020
18:07
Il tribunale di Cosenza
Il tribunale di Cosenza

Sono stati condannati all’ergastolo dalla Corte d’Assise del tribunale di Cosenza Fiore Abbruzzese, 54 anni, Antonio Abbruzzese, 50 anni, e Celestino Bevilacqua, 59 anni, tutti inseriti nella criminalità mafiosa locale di etnia nomade e ritenuti responsabili del duplice omicidio di Benito Aldo Chiodo, allora “contabile” del gruppo confederato Cicero-Lanzino, e di Francesco Tucci, avvenuto a Cosenza il 9 novembre del 2000.

L'agguato vicino al carcere

Nell’agguato, consumatosi in Via Popilia nei pressi della casa circondariale, rimase ferito anche Mario Trinni. Disposto nei loro confronti anche l’isolamento diurno per la durata di un anno e mezzo. Inflitti inoltre per lo stesso delitto trent’anni di carcere a Luigi Berlingieri, e ventotto anni e sei mesi di reclusione a Saverio Madio.


Le rivelazioni del pentito

Per il duplice omicidio risulta già condannato a nove anni di reclusione Francesco Bevilacqua, alias Franchino ‘i Mafarda, all'epoca dei fatti capo degli zingari di Cosenza, poi divenuto collaboratore di giustizia, che fin da subito aveva svelato i retroscena del delitto, le modalità di esecuzione e il movente, da ricercare nel mancato rispetto, da parte di Benito Aldo Chiodo dei patti stretti dai nomadi con il clan per la spartizione dei proventi di alcune attività illecite precluse agli zingari, che avrebbero voluto allargare il proprio giro di affari.

Usato anche un kalashnikov

I sicari utilizzarono tra l’altro anche un fucile mitragliatore di tipo kalashnikov. Sull'auto utilizzata per l'agguato, oltre a Francesco Bevilacqua, c'era Luigi Berlingieri, detto occhi di ghiaccio o il cinese, armato di kalashnikov, Fiore Abbruzzese, detto Ninuzzo, autista, e Gianfranco Iannuzzi, detto 'ntacca, vittima di lupara bianca. Antonio Abbruzzese è ritenuto il mandante dell'azione di fuoco, mentre Saverio Madio e Celestino Bevilacqua si occuparono del trasporto dei killer al luogo di partenza dell'azione e al loro recupero dal luogo dove fu interrata l'auto per l'agguato.

L'arresto nel 2018

I componenti del commando erano stati individuati ed arrestati, grazie alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Bevilacqua, il 16 novembre 2018 in applicazione di un provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Catanzaro, su richiesta dei procuratori Nicola Gratteri e Camillo Falvo. L'accusa in aula è stata sostenuta dal sostituto della Dda Vito Valerio. Il collegio giudicante è stato presieduto da Paola Lucente con a latere Giovanni Garofalo.

Giornalista
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