Omicidio del Procuratore Bruno Caccia: Schirripa resta in carcere

Rocco Schirripa, 64 anni, fu arrestato lo scorso dicembre con l’accusa di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Bruno Caccia, procuratore capo di Torino, freddato nel 1983
di Redazione
27 gennaio 2016
12:35

Rocco Schirripa, panettiere, 64 anni, fu arrestato a dicembre con l'accusa di essere uno dei killer del magistrato torinese Bruno Caccia, resterà in carcere. A deciderlo il tribunale di Milano che ha respinto l'istanza della difesa.


Bruno Caccia, procuratore capo di Torino, fu ucciso nel 1983.Per gli inquirenti non ci sono mai stati dubbi: Caccia era stato ucciso per le sue indagini approfondite sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel tessuto economico e sociale piemontese. Per l’omicidio già nel 1993 era stato fermato e condannato all’ergastolo colui che si ritiene essere stato il mandante: l'esponente di spicco della 'ndrangheta in Piemonte Domenico Belfiore. Dallo scorso 15 giugno è ai domiciliari per motivi di salute. E proprio dalle intercettazioni nella sua casa sono ripartire le indagini.



Schirripa avrebbe guidato la macchina utilizzata nell'agguato contro il giudice Caccia, e avrebbe esploso il corpo mortale contro il magistrato. Il 64enne è attualmente detenuto nel carcere di Opera.

 

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