Sarà necessario un nuovo processo di secondo grado per Antonio Prostamo che ha già lasciato il carcere di Terni dove era detenuto: «Lui torna a casa, il nostro Francesco invece non tornerà mai più»
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Federico Vangeli, sullo sfondo il fratello Francesco
«Non è possibile che un uomo accusato di avere ucciso un ragazzo di quasi 26 anni sia oggi a piede libero, mentre mio fratello non sappiamo nemmeno dove sia. Non abbiamo neppure un corpo e una tomba sulla quale piangere». Parole cariche di dolore quelle pronunciate da Federico Vangeli. La scarcerazione del presunto assassino di suo fratello è stato uno shock.
È di pochi giorni fa la decisione della Corte di Cassazione di annullare con rinvio la condanna a 29 anni per Antonio Prostamo 36 anni, di San Giovanni di Mileto, nel Vibonese, accusato insieme al fratello Giuseppe (condannato in via definitiva a 17 anni) di aver ucciso e fatto sparire il cadavere di Francesco Vangeli, il 25enne di Scaliti di Filandari, scomparso di casa nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 2018. Sarà quindi necessario un nuovo processo di secondo grado per Antonio Prostamo che ha già lasciato il carcere di Terni dove era detenuto.
«Con questo sistema giudiziario è difficile credere nello Stato», dice Federico che ci accoglie nella sua casa di Scaliti, dove ogni cosa parla di Francesco. Accanto a lui c’è mamma Elsa che stringe forte a sé la foto del suo primogenito, scattata due mesi prima della scomparsa. «Il ricordo è l’unica cosa che mi resta di mio figlio», dice malinconica. Ha gli occhi lucidi. Il pensiero va alla scarcerazione di Antonio Prostamo: «Il presunto assassino di mio figlio è libero. È tornato a casa dai suoi affetti, Francesco invece non tornerà mai più. Quando ho saputo della decisione della Cassazione sono rimasta senza parole, mi è caduto il mondo addosso». Continua a leggere su IlVibonese.it