Un operaio di 60 anni è deceduto mentre svolgeva attività di manutenzione al depuratore di Guardavalle Marina, in provincia di Catanzaro. Si tratta di Antonio Demasi, impiegato di una società che aveva ottenuto l’affidamento del servizio dal gestore dell’impianto di depurazione comunale.

Da quanto è stato possibile apprendere, il decesso sarebbe avvenuto nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio di mercoledì scorso ma il rinvenimento è avvenuto soltanto nella serata.

I familiari preoccupati per non averlo visto ancora rientrare sono infatti andati a cercarlo direttamente all’impianto dove svolgeva l’attività di manutenzione. Secondo una prima ricostruzione, l’operaio potrebbe essere caduto da una scala e deceduto a causa dell’impatto col suolo. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Soverato, ulteriori accertamenti sono affidati allo Spisal. La salma è adesso a disposizione dell’autorità giudiziaria. 

È intervenuto il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese che ha dichiarato: «Non è solo una fatalità: è il risultato di una cultura ancora troppo debole sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di una gestione organizzativa che spesso non tiene conto dei rischi reali, della tendenza a considerare la sicurezza un costo e non un diritto. Quando un lavoratore viene lasciato da solo ad operare in simili condizioni, il sistema ha già fallito» sono le parole del sindacalista.

«Come Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Antonio, ma non possiamo limitarci al solo sentimento. Serve un salto di qualità nelle politiche pubbliche e nelle prassi aziendali in materia di sicurezza: la prevenzione deve diventare parte strutturale dell’organizzazione del lavoro, soprattutto nei servizi pubblici gestiti in appalto o affidati a imprese esterne».

Il cordoglio del governatore Occhiuto

«Perché Antonio Demasi, l’operaio di 60 anni deceduto mentre lavorava presso il depuratore di Guardavalle Marina, stava svolgendo da solo un intervento di manutenzione? Era previsto che fosse solo? Quali protocolli di sicurezza erano attivi? L’attività che stava eseguendo comportava rischi specifici? Se sì, erano adottate le necessarie misure di protezione?

È fondamentale fare piena chiarezza sulle dinamiche che hanno portato a questo drammatico incidente, a questa ennesima, inaccettabile, morte bianca.

La Regione Calabria esprime il più sincero cordoglio e si stringe con profonda vicinanza alla famiglia di Antonio in questo momento di grande dolore».

Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Gualtieri: «Sconfitta collettiva»

«La morte di Antonio Demasi, operaio di sessant’anni deceduto mentre svolgeva da solo un intervento di manutenzione presso il depuratore comunale di Guardavalle Marina, è una tragedia che ci colpisce profondamente. Alla sua famiglia, alla moglie e ai suoi quattro figli, va il nostro pensiero più affettuoso e la vicinanza sincera della Cisl Magna Grecia». È quanto afferma Daniele Gualtieri, segretario generale della Cils Magna Grecia.

«Ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva, un’offesa alla nostra Costituzione, che tutela il diritto al lavoro ma anche e soprattutto il diritto alla vita. Morire mentre si lavora è inaccettabile. È fondamentale che sia fatta piena luce sulle dinamiche dell’incidente, che vengano accertate eventuali responsabilità, e che si chiarisca perché un lavoratore si trovasse da solo a operare nell’impianto. Ma non basta invocare verità e giustizia, perché serve un salto culturale profondo, una assunzione di responsabilità piena e diffusa. Bisogna dar finalmente vita con serietà e impegno a quel Patto di Comunità, annunciato dal prefetto De Rosa, che coinvolga istituzioni, imprese sane, scuola, associazioni, cittadini, in una vera alleanza per la vita. Un’alleanza in cui si dia valore alla formazione, alla vigilanza, alla prevenzione, alla responsabilità».