‘Ndrangheta, la faida delle cosche per il controllo della Presila: 12 fermi

VIDEO-NOMI | Colpiti i membri di due famiglie contrapposte. La guerra di mafia scaturita per la supremazia dell’area montana catanzarese 

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10 gennaio 2019
07:33
Operazione Reventinum
Operazione Reventinum

Dalle prime ore del mattino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro e Reparti speciali sono impegnati nella provincia di Catanzaro ed in alcune località del nord Italia in una vasta operazione - denominata 'Reventinum' - per l'esecuzione di un fermo di indiziato di delitto per associazione di tipo mafioso ed altro nei confronti di 12 persone ritenute appartenenti a due contrapposte cosche di 'ndrangheta attive nell'area montana della Presila catanzarese. Lo rende noto in un comunicato il Comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro, sottolineando che sono contestualmente in corso numerose perquisizioni. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - di Catanzaro, guidata dal dott. Nicola Gratteri. Ai sodali destinatari del fermo sono contestai una serie di reati nell'ambito di una vera e propria faida scaturita per la supremazia del controllo dell'area montana della provincia. Dovranno altresì rispondere di associazione a delinquere ed estorsione. 

 


Gli indagati

Pino Scalise, 61 anni

Luciano Scalise, 41 anni

Andrea Scalzo, 38 anni

Angelo Rotella, 36 anni

Vincenzo Mario Domanico, 43 anni

Salvatore Domenico Mingoia, 54 anni

Cleo Bonacci, 57 anni

Eugenio Tomaino, 55 anni

Giuliano Roperti, 50 anni

Ionela Tutuianu, 42 anni

Giovanni Mezzatesta, 43 anni

Livio Mezzatesta, 40 anni

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