Operazione Reventinum, partiti gli interrogatori di garanzia

Diversi gli indagati che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’indagine ha portato al fermo di 12 soggetti ritenuti appartenenti alle cosche Scalise e Mezzatesta

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di T. B.
12 gennaio 2019
15:23
La conferenza stampa dell’operazione Reventinum
La conferenza stampa dell’operazione Reventinum

Interrogatori di garanzia stamattina per alcuni degli indagati dell’operazione Reventinum. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catanzaro e coordinata dal Procuratore Nicola Gratteri, e dal Sostituto Elio Romano, ha portato al fermo di 12 soggetti ritenuti appartenenti alle Scalise e Mezzatesta e responsabili di associazione di tipo mafioso e, a vario titolo, di estorsione, sequestro di persona, violenza privata, danneggiamento a seguito di incendio, detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

 


A non rispondere davanti al Gip sono stati Pino Scalise, difeso dagli avvocati Piero Chiodo e Antonio Larussa, Salvatore Domenico Mingoia, affiancato dai legali Piero e Rolando Chiodo con interrogatorio svoltosi nel carcere di Ivrea. Per entrambi gli imputati i legali hanno eccepito la nullità dell’interrogatorio di garanzia e dell’udienza di convalida del fermo. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Luciano Scalise e Angelo Rotella, difesi dall’avvocato Larussa, e Andrea Scalzo, difeso da Luciano Canzoniere.


A rendere invece dichiarazioni spontanee al Gip Eugenio Tomaino, difeso dagli avvocati Antonio Gigliotti e Ortenzio Mendicino; Giovanni e Livio Mezzatesta, difesi dai legali Antonio Gigliotti e Pittelli; Vincenzo Mario Domanico, difeso dall’avvocato Stefano Nimpo. A rispondere ieri al Gip Ionela Tutuianu, difesa sempre dall’avvocato Gigliotti.

 

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