Buona sanità

«Avete salvato mia figlia, grazie per la grande umanità dimostrata»: lettera di una madre ai medici di Cetraro

La 14enne ha dovuto affrontare una grave malattia. La famiglia tiene a ringraziare i professionisti dell'ospedale dove la piccola ha ricevuto una diagnosi tempestiva e cure adeguate. In pochi giorni, è stata dimessa e ora può continuare le terapie tra i suoi affetti più cari 

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di Francesca  Lagatta
14 febbraio 2023
10:06

La dirigente del reparto di Pediatria dell’ospedale di Cetraro, Maria Panebianco

Non solo cattive notizie dal fronte della sanità calabrese. Ogni tanto, per fortuna, emergono anche storie che riempiono il cuore e riaccendono le speranze per un futuro migliore. È il caso dell'esperienza vissuta da Chicca (nome di fantasia), 14enne di recente colpita da una brutta malattia e salvata dai medici del reparto di Pediatria dell'ospedale di Cetraro. La sua storia a lieto fine è resa pubblica dalla madre che, tramite il nostro giornale, tiene a ringraziare dirigenti, medici, infermieri, oss, tecnici e tutto il personale per la professionalità e l'umanità dimostrate. «Nella vita ordinaria - spiega la donna a LaC News24 - noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce».

Come in tutti gli ospedali d'Italia, e in particolare quelli calabresi, anche a Cetraro spesso si lavora in condizioni precarie, ma nonostante le difficoltà medici e infermieri a volte tentano l'impossibile pur di curare i loro pazienti nel migliore dei modi, senza mai dimenticare che, prima ancora dei farmaci, una buona terapia necessita di amore e comprensione. Attualmente, il reparto di Pediatria è diretto e coordinato dalla dottoressa Maria Panebianco. 


La storia di Chicca

Chicca ha pochi anni, gli occhi azzurri come il mare e una forza da leoni. Nei suoi primissimi anni di vita, aveva già combattuto e vinto contro un mostro senza mai perdere il sorriso e la dolcezza. Archiviata questa brutta pagina, la sua esistenza, sembrava finalmente procedere nella giusta direzione. Poi, circa un mesetto fa, una serie di sintomi ha nuovamente messo in allarme la piccola e i suoi cari. Di qui, la decisione di sottoporla a nuovi controlli medici. Gli esiti hanno scongiurato un ritorno della vecchia malattia, ma hanno evidenziato la comparsa di un'altra, altrettanto spinosa, che per un attimo ha impensierito anche i camici bianchi. Per Chicca si sono nuovamente spalancate le porte dell'ospedale, dove è rimasta molti giorni in compagni della madre.

Qui, i medici, in particolare Massimo Barreca, Erminia Maria Cervo e Rosaria Nigro, l'hanno sottoposta a tutti i controlli del caso, individuando tempestivamente la causa del malessere e, conseguentemente, le cure adeguate. Nel giro di qualche giorno, Chicca ha ripreso piano a piano a mangiare e il suo corpo ha cominciato a reagire e difendersi. Una volta passata la fase acuta della malattia, i medici hanno poi deciso di dimetterla e mandarla a casa, così da continuare le terapie a contatto con i suoi affetti più cari. A casa, infatti, l'aspettavano il suo papà e le due sorelline più piccole.

«Per me vederla tornare alla vita - ha raccontato la madre della piccola paziente - è stato un autentico miracolo. In questo reparto hanno salvato mia figlia. I ringraziamenti per tutto il personale, sanitario e non, non saranno mai abbastanza. Ci sono stati momenti molti duri, ho avuta molta paura, eppure ognuno di loro, medici, infermieri, oss, tecnici, con umanità e comprensione, mi hanno sempre rivolto un sorriso o una parola di incoraggiamento. Per me ha significato tanto, tutto questo affetto mi ha permesso di non crollare».

Solidarietà tra genitori

Nel corso del ricovero, la mamma di Chicca ha avuto modo di conoscere altri genitori, altrettanto preoccupati per le sorti dei loro figli, e solidarizzare con loro. Confidandosi i loro timori, si sono sentiti più forti e meno soli. «Voglio ringraziare il reparto di Pediatria dell'ospedale di Cetraro anche a nome di altre mamme e altri papà che qui hanno vissuto la mia stessa esperienza - dice ancora la donna -. Qualcuno di loro è dovuto ricorrere alle cure più volte e ad ogni ricovero ha potuto contare sulla grande professionalità di tutti, dal primo all'ultimo addetto ai lavori di questo reparto, ma soprattutto sulla loro grande umanità, che in questi casi per noi è linfa vitale». Ora per la piccola Chicca il peggio sembra essere passato e, anche se la strada per la guarigione completa sembra ancora lunga, è ormai fuori pericolo e può affrontare le cure con maggiore serenità.

 

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