Luigi Catanoso, l’arbitro di Reggio Calabria finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta della Procura sulle presunte frodi sportive nei campionati Primavera, Primavera 2 e in serie C, è considerato dagli inquirenti «promotore dell’associazione».

Sarebbe stato lui a condurre gli arbitraggi dei singoli incontri sportivi «in modo da indirizzarne il risultato finale e farlo convergere verso i risultati delle scommesse mirate effettuate» dai membri del gruppo. Lo avrebbe fato anche dopo la sospensione, individuando gli arbitri designati per gli incontri per avvicinarli e corromperli promettendo loro somme di denaro.

Borrelli: «Pensavano di allargarsi ai campionati professionistici»

Anche per questo la Procura, ha spiegato in conferenza stampa il procuratore capo Giuseppe Borrelli ha chiesto «una misura cautelare» per quello che considera «un presunto fenomeno più che di illeciti sportivi, di vere e proprie frodi sportive, perché, dalle attività svolte, non è emerso il diretto coinvolgimento di calciatori. L’oggetto dell’indagine - ha dichiarato il magistrato nel corso della conferenza stampa relativa all’operazione di questa mattina nei confronti di un’associazione a delinquere e riguarda 7 indagati, 5 dei quali finiti ai domiciliari - è costituito da un’associazione promossa da un arbitro (Catanoso, appunto, ndr), che aveva un programma criminoso finalizzato ad alterare i risultati di alcune partite, in particolare dei settori giovanili, Primavera e Under 19, ma che stava programmando di espandere i propri interessi anche ai campionati professionistici».

«Il programma criminoso – ha spiegato Borrelli – era quello di alterare i risultati delle partite allo scopo di realizzare profitti attraverso le scommesse sportive. Per quanto riguarda i flussi di denaro, allo stato delle indagini abbiamo accertato il coinvolgimento di alcuni soggetti toscani, che fornivano capitali, ricevevano i soldi e gestivano le puntate anche tramite la creazione di conti gioco fittizi. Sotto questo profilo, non è emerso un coinvolgimento di organizzazioni criminali più strutturate o con proiezioni internazionali».

La segnalazione di flussi anomali nelle scommesse

L’inchiesta, è stato detto in conferenza stampa, è partita da «segnalazioni di anomalie nei flussi delle scommesse: in particolare, sono state rilevate concentrazioni di puntate su singole partite, anche dislocate in centri calabresi, nonostante le gare non riguardassero realtà sportive locali. Abbiamo accertato la manipolazione della partita Sassuolo–Verona, valida per il campionato Primavera Under 19. Inoltre, è emerso un tentativo di alterare l’esito della gara Empoli–Lazio, anch’essa del campionato Primavera, tentativo che tuttavia non è andato a buon fine».

Frodi sportive, le persone coinvolte

Arresti domiciliari: 

Luigi Catanoso, nato a Reggio Calabria il 29 luglio 1988;

Giancarlo Leone Fiumanò, nato a Reggio Calabria il 28 marzo 1983;

Lorenzo Santoro, nato a Melito Porto Salvo il 7 agosto 1993;

Giampiero Reale, nato a Firenze il 22 gennaio 1965;

Tommaso Reale, nato a Fiesole il 24 gennaio 1995.

Indagati:

Bartolo Palamara, nato a Melito Porto Salvo il 1° agosto 1987;

Leo Palamara, nato a Melito Porto Salvo il 22 novembre 1989.