La solidarieta’

«Piano per uccidere figlio di Gratteri? Terribile e vigliacco»: le reazioni alle dichiarazioni del pentito

Diverse le note di solidarietà al procuratore di Catanzaro dopo quanto emerso dai verbali del collaboratore Antonio Cataldo

di Redazione
18 settembre 2021
17:19

«Vigliacchi! Progettare l'omicidio del figlio per arginare l'azione del padre». Lo afferma, in un post sul suo profilo facebook, il presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra in merito alle dichiarazioni rilasciate dal neopentito di Locri Antonio Cataldo. 

«Cataldo, esponente di una delle famiglie che nella Locride ha seminato il terrore 'ndranghetistico, nello specifico ha riferito che nel 2013 un altro detenuto, anche questo di Locri, 'mi ha raccontato del progetto per compiere un attentato al figlio del dottore Gratteri che in quel momento era stato proposto come ministro della Giustizia'. Sulla circostanza di una nomina a ministro di Nicola Gratteri, attuale procuratore capo a Catanzaro, il collaboratore evidenzia il fatto che 'c'era un allarme in generale… delle persone detenute... loro temevano delle… dei processi... e leggi più ferree'. E sulle modalità: 'Specifico che non volevano spararlo, ma che lo avrebbero investito con una macchina'».


«Fra qualche giorno in Calabria - scrive ancora il presidente della Commissione antimafia - si voterà per le regionali. Chi dei vari candidati dovesse cercare voti in certi mondi che puzzano di 'ndrangheta in maniera vergognosa, dovrà rispondere di rapporti con 'ominicchi' che non si fanno scrupolo nel progettare di ammazzare giovani ed adolescenti solo perché figli di uomini che hanno senso del dovere e dello Stato».

Nesci: «Dichiarazioni pentito gravissime e allarmanti»

«Le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia riguardanti il progetto di un attentato ai danni del figlio del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri sono gravissime e allarmanti. Esprimo la mia massima solidarietà a Gratteri, lo Stato è con lui nella lotta alla criminalità organizzata e in particolare alla ‘Ndrangheta in Calabria». Lo afferma la sottosegretaria al Sud e alla coesione territoriale Dalila Nesci. 

;Da oltre 30 anni il procuratore Gratteri vive minacciato dalle ‘ndrine, ma - aggiunge - un piano tanto terribile e vigliacco ai danni dei suoi affetti più cari sconvolge tutti noi. Gratteri è un uomo dello Stato che ha sempre dimostrato una determinazione incrollabile: questo deve rafforzare ulteriormente il nostro impegno contro la criminalità organizzata. Ho manifestato personalmente a Gratteri la vicinanza delle istituzioni a lui e alla sua famiglia. Non è solo in questa battaglia, liberare il Paese dalle mafie - conclude la Sottosegretaria Nesci - rappresenta un’assoluta priorità perché significa difendere il futuro dei nostri territori».

Magorno: «Minacce vili»

«Hanno minacciato di uccidere il figlio di Nicola Gratteri. Minacce vili che non intimidiranno il Procuratore, che con il suo grande lavoro ha restituito fiducia a tanti cittadini. La Calabria che vale è con lui e con tutti gli operatori della legalità». Lo scrive su facebook il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno.

La solidarietà di De Magistris

«Tutta la mia solidarietà e vicinanza a Nicola Gratteri, magistrato che da anni si batte in prima linea contro le organizzazioni mafiose. Ci lascia sgomenti quanto emerso dai verbali del processo 'Riscatto - Mille e una notte', che si celebra a Locri in questi giorni, circa progetti per attentare all'incolumità del figlio del procuratore Gratteri». Lo afferma, in una nota, Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria ed ex magistrato. «Queste notizie - aggiunge de Magistris - dimostrano quanto bisogna lavorare uniti e restare compatti contro la 'ndrangheta, l'organizzazione mafiosa tra le più potenti al mondo, e non si deve mai delegare il contrasto alla sola attività di repressione, perché le mafie si sconfiggeranno con una rivoluzione morale, culturale e politica».

Graziano: «Al fianco di Gratteri»

«La pervasività della criminalità calabrese manifesta la sua massima crudeltà nel piano delle cosche locresi, svelato dal pentito Antonio Cataldo, di attentare alla vita del figlio del procuratore Nicola Gratteri, impegnato in Calabria in un duro lavoro di contrasto alla ndrangheta».
Lo dichiara Stefano Graziano, commissario del Partito Democratico della Calabria, a margine del dibattito “Legalità è libertà” tenutosi all’interno della festa regionale de l’Unitá.
«Siamo al fianco del procuratore nel suo impegno contro la mafia ed alla sua famiglia per l’enorme sacrificio che anch’essa compie ogni giorno».

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