«Un piano per uccidere Gratteri nel 2016», le rivelazioni del pentito a Locri

Il collaboratore di giustizia Maviglia parla di un attentato programmato contro il procuratore e delle minacce ricevute dal figlio a Messina, sempre nello stesso anno

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di Redazione
4 luglio 2020
10:34
Il procuratore Nicola Gratteri
Il procuratore Nicola Gratteri

Le parole sono quelle del pentito Maurizio Maviglia e sono state pronunciate nel corso del processo Banco Nuovo Cumps in corso al Tribunale di Locri. Il collaboratore di giustizia riferisce una serie di minacce al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri risalenti a circa quattro anni addietro.

Le parole del pentito Maviglia

Nel 2016, come scrive Gazzetta del sud, aveva chiesto di poter interfacciarsi con i magistrati di Salerno e Messina. Al centro, il progetto di un attentato contro il magistrato e i particolari sulle minacce ricevute dal figlio di Gratteri sempre nel 2016. In quella circostanza, due persone incappucciate avevano suonato al campanello dell'abitazione del giovane a Messina. Per quella vicenda, il ragazzo venne posto sotto tutela mentre vennero ulteriormente rafforzate le misure di sicurezza per Gratteri.  Misure poi incrementate ad inizio 2020.


La lettera anonima

Pertanto, le parole del collaboratore di giustizia s’aggiungono al quadro già delineato dalla lettera anonima recapitata alla Compagnia dei carabinieri di Lagonegro (provincia di Potenza) nella quale vi sarebbe scritto che il clan Mancuso avrebbe pianificato l’esecuzione del magistrato. La notizia è stata diffusa proprio nei giorni scorsi. Le cosche, in base ai contenuti della missiva, avrebbero finanche incaricato un killer, del quale viene riportato il nome.

 

Le parole di Maraviglia, che ha Locri ha affermato di aver fatto richiesta in passato di parlare con i giudici della Procura di Messina per la vicenda dell'intimidazione al figlio del magistrato, e a quelli di Salerno senza averne ripota. Su tali argomentazioni, il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo della Dda reggina, secondo quanto scritto da Gazzetta del sud, ha preso nota.

Il giudice Fulvio Accurso, invece, ha inviato uno stralcio del verbale ai magistrati competenti.

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