Traffico di droga ed estorsione, misura cautelare per otto persone vicine a clan

VIDEO | Quattro in carcere e obbligo di dimora per altri quattro. Ritenuti contigui alla cosca Ursino di Gioiosa, sono accusati di coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti nonchè di associazione mafiosa

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27 novembre 2019
09:03

Otto misure cautelari, quattro in carcere e quattro obblighi di dimora. È questo l'esito dell'operazione denomincata Green day condotta dai miliatari del Ros del Gruppo di Locri nonchè dallo Squadrone  eliportato Cacciatori di Calabria. Destinatari della misura cautelare in carcere Luca Benci cl.86, Giorgio Violi cl .76, Salvatore Sainato  cl. 57 e Vincenzo Sainato cl. 81. Obblighi di dimora nel comune di residenza nei confronti di Cosimo Ursino cl.85, Vincenzo Lombardo cl. 86, Domenico Jentile cl .71 e Massimiliano De Masi cl. 73, tutti residenti nel comprensorio di Gioiosa Jonica.

Il provvedimento è frutto di un’articolata attività d’indagine condotta dai militari dell’Arma, attraverso cui è stato possibile disarticolare un’organizzazione composta da un gruppo di soggetti dedito a una serie di reati fra cui, principalmente, la coltivazione di numerose piantagioni disseminate a Gioiosa Jonica, Grotteria e Martone, nonché il relativo traffico degli ingenti quantitativi di sostanza stupefacente prodotta.


Le indagini sono state condotte grazie ad attività di intercettazione, in aggiunta a numerosi servizi di osservazione e pedinamento da parte sia dei Cacciatori di Calabria, nonché dei reparti investigativi dell’Arma. Importanti per le indagini, peraltro, sono state le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno avvalorato le investigazioni degli inquirenti.

I reati contestati a vario titolo da parte degli inquirenti riguardano il reato di associazione di stampo mafioso, l’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente, nonché il reato di estorsione aggravato dall’essere stato commessa da persone appartenenti ad associazione mafiosa. 

 

In base alle attività condotte, si è avuto modo di accertare che le persone indagate, contigue alla cosca Ursino operante nel territorio di Gioiosa Jonica e aree limitrofe, avvalendosi della forza intimidatrice dell’organizzazione, erano dediti all’attività di produzione e commercio della sostanza stupefacente, assicurando così alla consorteria criminale di riferimento un ingente flusso di denaro in grado di rimpinguare il patrimonio e agevolarne in tal modo il controllo del territorio. Infatti, a dimostrazione della capacità operativa della consorteria, i militari dell’Arma sono riusciti a sequestrare in numerose perquisizioni oltre 5 mila piante di marijuana, nonché circa due quintali distupefacente, e migliaia di semi di ottima qualità in termini di resa, pronti all’uso per essere interrati. 

Le indagini, in ultimo, permettevano di accertare che uno degli indagati, figlio del capocosca, avesse messo in atto un’estorsione aggravata con le modalità di tipo mafioso nei confronti dei gestori di alcuni impianti di intrattenimento giunti a Gioiosa Jonica in occasione della festa patronale di San Rocco, imponendo la consegna sia di denaro per lo stazionamento delle giostre e sia la consegna di numerosi biglietti per l’importo di diverse migliaia di euro.

Gli arrestati sono stati tradotti nella casa circondariale di Reggio Calabria.

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