Il caso

Porto di Reggio, i migranti continuano ad approdare ma il centro di accoglienza è stato smantellato

A seguito della grande ondata migratoria degli anni scorsi, la decisione era stata quella di dotare lo scalo di un centro di 1600 metri quadri. È stato costruito e poi rimosso, prima ancora di entrare in funzione

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di Anna Foti
28 settembre 2022
21:52

Era stato allestito tra il 2018 e il 2019, sulla stessa banchina di ponente dove periodicamente stanno approdando le navi di soccorso, la struttura temporanea di accoglienza (vedi foto), smantellata prima di entrare in funzione, e che oggi renderebbe dignitosa l’accoglienza.

Una scelta, ovviamente, dipesa da Roma forse per la sterzata operata dal Viminale, con Matteo Salvini ministro dell’Interno e la sua politica di contrasto all'immigrazione clandestina e difesa dei confini nazionali. Quel che appare paradossale sono lo spreco di denaro pubblico (l’appalto complessivo ammontava a circa un milione e quattrocentomila euro) e oggi anche il mancato beneficio di una struttura costruita, e poi smantellata senza essere stata utilizzata, e che oggi sarebbe estremamente necessaria su quella banchina dove centinaia di migranti sono già sbarcati e altri sbarcheranno.


Già erano stati allestiti i moduli per le sale, gli uffici e i vari presidi, per un'accoglienza certamente più dignitosa e decorosa di quella che si è in grado di riservare oggi. Invece il lavoro per cui erano già state investite risorse pubbliche è stato vanificato e oggi in quel nulla approdano da decine a centinaia di migranti che necessitano di tutto e che si ritrovano a sostare alla sola ombra dell’imponente nave Amedeo Matacena da tempo lì ormeggiata.

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Giornalista
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