Per non dimenticare

Quattro anni senza i sorrisi di Stefania, Christian e Nicolò: per la Calabria una ferita ancora aperta

Il 4 ottobre 2018 la donna e i suoi bambini furono inghiottiti dall'inferno di acqua e fango che colpì San Pietro Lametino. In corso il processo (ASCOLTA L'AUDIO)

di M. S.
4 ottobre 2022
09:51
Stefania Signore e i piccoli Christian e Niccolò
Stefania Signore e i piccoli Christian e Niccolò

Il dramma delle Marche, il piccolo Mattia ritrovato dopo giorni, vite spezzate e altre distrutte: le ultime settimane hanno riportato alla mente di tutti i calabresi lo strazio di quattro anni fa quando San Pietro Lametino si trasformò nell'inferno di acqua e fango che ha inghiottito per sempre Stefania Signore e i suoi piccoli angeli. Quattro anni sono passati dall'immane tragedia che ha segnato la Calabria e l'Italia intera. 

Il 4 ottobre 2018 un violento temporale si abbatte su diverse zone della Calabria. È sera. Stefania e i suoi bambini, Christian e Nicolò, stanno tornando a casa a Mortilla di Gizzeria, dopo una giornata di lavoro per la madre e di scuola per i piccoli. Ma la pioggia trasforma la strada in in un fiume in piena.  


Stefania cerca di chiamare, di spiegare dove si trova, di chiedere aiuto. Poi, in preda al panico, in un ultimo disperato tentativo prova a mettere in salvo i suoi piccoli scendendo dalla macchina. Da quel momento il nulla. Iniziano da subito le ricerche ma la notte, l'acqua e il fango hanno già portato via la donna e i suoi bambini.

La mattina dopo la prima tragica notizia: vengono ritrovati i corpi di mamma Stefania e di Christian. Le ricerche proseguono frenetiche nelle ore e nei giorni successivi, si cerca il piccolo Nicolò. Sono centinaia i volontari che partecipano, solo dopo una settimana e a poche ore dai funerali, quasi come fosse un segno dal cielo, Nicolò viene ritrovato. Può così riunirsi alla madre e al fratellino nell'ultimo straziante saluto.

Processo in corso

Dopo quattro anni la ferita è ancora aperta, il dolore è immutato, i sorrisi di Stefania e dei suoi bambini sono ancora impressi nel cuore e nella mente. A febbraio si è aperto il processo che mira a fare luce su quanto successo. Lo scorso novembre il gup del Tribunale di Catanzaro aveva disposto il rinvio a giudizio per quattro funzionari della Provincia di Catanzaro - Floriano Siniscalco, dirigente del settore Trasporti e Viabilità; Francesco Paone, direttore del reparto settore Viabilità e Trasporto; Giovanni Antonio Lento e Cesarino Pascuzzo, in qualità di agenti di vigilanza stradale del reparto settore Viabilità e Trasporto - e per Antonio Condello, proprietario di un terreno limitrofo alla strada provinciale 113, dove Stefania Signore e i suoi figli hanno perso la vita. 

Giornalista
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