Cadono tutte le accuse per i vertici della società che aveva gestito il servizio di igiene urbana a Vibo Valentia. L’amministratore unico della società Dominici: «Decisione che restituisce serenità ai nostri lavoratori e ai nostri interlocutori istituzionali»
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Il Tribunale di Vibo Valentia ha assolto i vertici di EcoCar Pietro Dominici, Francesco Deodati e l’ingegnere Antonio Natoli e il responsabile del cantiere di Vibo Valentia Carmine Orlando, dal reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture perché - si legge in una nota - il fatto non sussiste. In particolare, i quattro indagati erano accusati di aver “fatto mancare le opere necessarie al servizio pubblico integrato di igiene urbana comunale, nella specie avrebbero omesso il servizio di spazzamento, scerbamento e ritiro dei rifiuti o lo avrebbero eseguito in maniera difforme e inadeguato rispetto a quanto contrattualmente previsto”.
«La formula ampiamente assolutoria – sottolineano i difensori professore avvocato Alessandro Diddi e l’avvocato Maria Donata Licata - rende giustizia, a distanza di quasi cinque anni dal rinvio a giudizio, da un’accusa rimasta indimostrata e che tanto clamore aveva suscitato tra gli addetti ai lavori».
Nel quadriennio di gestione del servizio nel Comune di Vibo Valentia, EcoCar dichiara di aver raggiunto e consolidato gli obiettivi di raccolta differenziata, incrementandola da circa il 50% (al subentro del servizio) a oltre il 70%. Un trend che, secondo la società, testimonia investimenti organizzativi, tracciabilità dei flussi e campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini. L’amministratore unico Pietro Dominici, che - sottolinea la nota diffusa dai suoi legali - ha sempre riposto piena fiducia nell’operato della magistratura, manifesta piena soddisfazione per l’esito del giudizio e ringrazia i difensori Diddi e Licata: «Questa sentenza restituisce serenità ai nostri lavoratori e ai nostri interlocutori istituzionali - commenta -. Continueremo a svolgere il nostro lavoro con rigore e trasparenza, come abbiamo fatto in questi anni a Vibo Valentia».

