Volontariato

Reggio Calabria, al Gom lettere ai pazienti e calze della Befana ai bimbi ricoverati: l’iniziativa dell’Avo

L’associazione, attiva nell’ospedale dello Stretto dal 1987, ha trovato il modo di stare vicino a chi soffre durante le feste, nonostante abbia dovuto sospendere il servizio in corsia a causa della pandemia

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di Anna Foti
8 gennaio 2022
17:06

«Sono molto felice di inviarti questo biglietto. So che sei all’ospedale. Spero che guarirai presto». Queste parole che accarezzano l'anima sono della piccola Giada che, aderendo alla proposta dell’Associazione di volontariato ospedaliero Avo di Reggio Calabria, ha scritto un biglietto di auguri ad una persona costretta dalla malattia a trascorrere anche il periodo delle feste al Grande ospedale metropolitano. Lontani dalla corsia, a causa della pandemia già da due anni, i volontari e le volontarie Avo, associazione attiva nella Città dello Stretto dal 1987, non hanno smesso di essere "presenti" con iniziative come questa, al fine di portare speranza e destare un sorriso.

La carezza di un pensiero

«L’iniziativa promossa già da diversi anni dall’associazione Avo - ha spiegato Teresa Alessandrello, volontaria dell'Avo reggina - ha coinvolto i plessi Frangipane e De Amicis dell’istituto comprensivo De Amicis-Bolani e i plessi Pirandello, Santa Caterina e Archi dell’istituto comprensivo Falcomatà Archi di Reggio Calabria. Ogni anno bambini e bambine vengono sensibilizzati sul tema della solidarietà nei confronti di chi vive nella malattia, adesso anche lontano dalla famiglia. Una lontananza che la pandemia ha acuito, non essendo consentite le visite. A crescere in ospedale è anche il senso di solitudine di chi la famiglia non l'avrebbe, comunque, avuta accanto. Ringraziamo la dirigenza scolastica e il corpo docenti per aver accolto il nostro invito e guidato bambine e bambini ad avvicinarsi con la carezza di una parola, di un pensiero, di una lettera ad una persona ammalata, senza sapere a chi sarebbe stata destinata. Quest'anno la risposta è stata particolarmente significativa con la raccolta di quasi quattrocento letterine e biglietti di auguri. Con una lettera di accompagnamento della nostra presidente Roberta Zehender, gli scritti impreziositi da disegni sono stati consegnati al personale sanitario che li ha recapitati alle persone ricoverate nei diversi reparti. Non solo questa iniziativa ma anche la realizzazione quest'anno di due presepi nel reparto di Pediatria, uno dei quali donatoci da Giuseppe Malara, professore in pensione del liceo artistico Preti Frangipane di Reggio Calabria», ha spiegato ancora la volontaria Avo, Teresa Alessandrello. 


La Befana in Pediatria

Rinnovatasi anche la consegna delle calze nel giorno della Befana in Pediatria, sempre ad opera del personale sanitario. «L'Avo è presente da vent'anni nel reparto di Pediatria dell'ospedale reggino. Fin da subito ha festeggiato la Befana. Non essendo consentita in questo frangente la nostra presenza in corsia, non abbiamo potuto organizzare la consueta consegna, ad opera della dolce vecchietta, di giochi e dolciumi ma abbiamo donato delle calze che gentilmente la coordinatrice infermieristica, Consolata Bevacqua, ha consegnato ai piccoli e alla piccole ricoverati da parte nostra», ha raccontato Teresa Alessandrello, volontaria Avo. 

La lontananza dalle corsie

Un modo per restare accanto a chi soffre, in un frangente particolarmente difficile segnato dalla pandemia che sta tenendo l’Avo ancora lontana dalle corsie. «Faccio parte della famiglia Avo fin dall'inizio. Questa esperienza ha portato nella mia vita ricchezza e umanità. Da due anni non possiamo andare in corsia e questo pesa molto. Il mio pensiero continua ad essere rivolto al reparto e queste iniziative, anche se a distanza, sono promosse proprio con questo spirito. Speriamo di tornare presto a prestare il nostro servizio in presenza», ha raccontato ancora Teresa Alessandrello. Con lei a predisporre le ultime lettere e le calze per la consegna in corsia, nei giorni scorsi, anche la volontarie Anna Marrara, Giovanna Crocè e la presidente Roberta Zehender.

«Ci manca molto il nostro servizio accanto alle persone ricoverate, ci manca quel contatto attraverso il quale riuscire a manifestare la nostra vicinanza e la nostra presenza. Confidiamo in tempi migliori, quelli in cui potremo anche di tornare in ospedale», ha commentato Giovanna Crocè, volontaria dell'Avo di Reggio.

«È davvero un momento difficile quello che siamo attraversando e che non ci consente di svolgere il nostro servizio a pieno, entrando in diretto contatto con le persone ricoverate. Torneremo volentieri, appena possibile, a farlo. Anche se l’ingresso in reparto ci è precluso, il volontariato non si è comunque fermato e, seppur con numeri ridotti, per coloro che si sono sottoposti a vaccinazione, il servizio sta consistendo nell'attività di accoglienza fuori dal reparto di Neurochirurgia; attività che, se più volontari e volontarie aderissero, potremmo estendere ad altri reparti. Data l'acutizzazione della fase pandemica, tuttavia, in questo momento anche tale servizio potrebbe subire dei rallentamenti. Noi restiamo animati dalla volontà di proseguire in questa esperienza di amore e gratuità che qualifica la nostra comunità ormai da trentacinque anni», ha sottolineato la presidente dell'Avo reggina, Roberta Zehender.

La luce della gratuità

«L'Avo è una grande famiglia. Qui ho conosciuto persone la cui luce interiore è capace di illuminare tutto intorno e di alimentare legami importanti, come quelli che personalmente ho stretto dentro l'associazione. Sono molto contenta di questa esperienza di volontariato e gratuità che non si è fermata, nonostante la pandemia», ha sottolineato Anna Marrara, volontaria dell'Avo di Reggio.

Il Grande ospedale metropolitano reggino è uno dei 500 ospedali italiani in cui l'Avo è presente. All'interno del nosocomio, appena la situazione sanitaria lo consentirà, con il suo centinaio di volontari, l'Avo reggina tornerà a prestare il suo servizio accanto alle persone ricoverate in entrambi i plessi (Riuniti e Morelli), in nove reparti (medicina, chirurgia vascolare, cardiologia, urologia, pediatria, emodialisi, malattie infettive, ortopedia, neurochirurgia) nelle ore pomeridiane e il suo servizio di accoglienza nelle ore antimeridiane, in altri sette reparti (nefrologia, urologia, pediatria, medicina, chirurgia vascolare, malattie infettive, ortopedia). Quella di Reggio Calabria è una delle tredici Avo attive in Calabria con Siderno, Lamezia Terme, Mormanno, Castrovillari, Corigliano, Cassano allo Ionio, Cariati, Rossano, Vibo Valentia, Sibari, Cosenza, Crotone.

 

Giornalista
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