Nel cuore del dibattito sulla riforma della giustizia, la sostituta procuratrice Chiara Greco del Tribunale di Reggio Calabria ha condiviso le sue riflessioni nel format A tu per tu de ilreggino.it. La riforma proposta dal governo, che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, solleva interrogativi profondi sull'indipendenza della magistratura e sull'equilibrio dei poteri sancito dalla Costituzione.

Greco sottolinea che la separazione delle carriere potrebbe compromettere l'autonomia dei magistrati, rendendoli più suscettibili a pressioni esterne. «Non riteniamo che questa riforma possa in qualche modo aumentare la libertà, ma piuttosto limitare l’indipendenza della magistratura», ha affermato, evidenziando come il rischio sia quello di subordinare il pubblico ministero al potere esecutivo, permettendo al governo di decidere quali reati perseguire e quali no.

La magistrata esprime anche preoccupazione per la narrazione pubblica che spesso dipinge il pubblico ministero come un "super poliziotto" o un nemico pubblico. «Assistiamo quotidianamente ad attacchi gratuiti e spregiudicati, fatti anche da importantissimi rappresentanti delle istituzioni, alla magistratura tutta e soprattutto alla figura del pubblico ministero» - ha dichiarato, sottolineando l'importanza di una comunicazione più equilibrata e veritiera.

Inoltre, Greco evidenzia che la riforma non affronta i veri problemi della giustizia, come l'eccessiva durata dei processi, le carenze di organico e le infrastrutture inadeguate. «Se dunque non è una riforma della giustizia, ma solo della magistratura ordinaria, senza alcuna tutela per i cittadini, allora a cosa serve?», si chiede, mettendo in discussione l'efficacia delle modifiche proposte.

La sostituta procuratrice conclude sottolineando la necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la magistratura per garantire una giustizia equa e indipendente, al servizio dei cittadini. «I cittadini hanno bisogno di un controcanto, di conoscere la realtà senza essere bombardati da informazioni distorte o parziali», afferma, ribadendo l'importanza di una magistratura autonoma e libera da influenze politiche.