Rinascita Scott, Mantella e il presunto sostegno del clan Lo Bianco ai politici di Vibo

Il collaboratore di giustizia fa anche riferimento per la prima volta ad alcuni danneggiamenti ai danni di alcune figure impegnate in politica. I voti per la Regione ed il Comune

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di G. B.
11 maggio 2021
12:08

Ancora il sostegno della ‘ndrangheta di Vibo Valentia in favore di numerosi esponenti politici, con le “strategie” elettorali decise in particolare da Enzo Barba e Paolo Lo Bianco. Su specifica domanda del pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo, Andrea Mantella ha spiegato che il principale politico di riferimento del clan Lo Bianco era “Nazzareno Salerno” il quale a Vibo, ad avviso del collaboratore, si sarebbe servito di “Valerio Grillo”. 

Andrea Mantella ha anche ribadito che il clan Lo Bianco ha sostenuto l’elezione a sindaco di Elio Costa e sempre lo stesso clan aveva quale punto di riferimento pure “Ugo Bellantoni”, l’ex dirigente del Comune di Vibo, fra i vertici del Grande Oriente d’Italia, stralciato dall’inchiesta Rinascita Scott. Ad avviso del collaboratore, “Enzo Barba, Domenico Camillò e Carmelo Lo Bianco hanno fatto eleggere al Comune di Vibo i consiglieri Curello ed Evalto”.


Secondo Andrea Mantella, inoltre, ci sarebbe lo “zampino” del clan Lo Bianco – per ragioni politiche non meglio specificate – dietro un danneggiamento «ai danni del politico Basile, che aveva una sorella medico – ha affermato il collaboratore – ma anche dietro una bomba carta alla Limardo. I Lo Bianco hanno poi sparato – ha dichiarato Mantella – la macchina al dott. Mangialavori, padre di Peppe Mangialavori, e che aveva un laboratorio analisi dove aveva anche uno show room di auto Domenico Russo. Nell’autosalone di Franco Ceravolo – ha aggiunto Mantella –, Franco Barba, Paolo Lo Bianco, io e Paolo D’Elia di Seminara abbiamo deciso di sostenere la candidatura dell’avvocato Marco Talarico alle elezioni comunali. Ricordo che l’avvocato Talarico – ha ricordato il collaboratore – si mise con me a disposizione in occasione del sequestro di un mio gregge a Sant’Onofrio, andando a parlare con il maresciallo Cannizzaro ed ottenendo il dissequestro». L’avvocato Marco Talarico non risulta indagato in Rinascita Scott.
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Giornalista
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