San Giovanni in Fiore, rogo nella discarica: i carabinieri indagano sulle cause

Intanto si procede al ripristino dell'impianto ma serviranno almeno dieci giorni per riprendere l'attività

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di Salvatore Bruno
28 settembre 2020
12:33
L’incendio della discarica di Vetrano
L’incendio della discarica di Vetrano

I carabinieri forestali e del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico, sono al lavoro per determinare le cause dell'incendio della discarica di località Vetrano, nel comune di San Giovanni in Fiore. Secondo fonti accreditate, sta prendendo piede l'ipotesi dell'autocombustione. La zona peraltro, è dotata di videosorveglianza. Non si scartano però altre piste, anche in virtù della quasi contemporaneità con un altro incidente analogo, quello di Siderno. Davvero una strada combinazione.

Trentasei ore per spegnere l'incendio

Il rogo si è propagato sabato mattina, 26 settembre, intorno alle ore 7,30, alimentato dal vento e dalla presenza di materiale di scarto proveniente anche dalla lavorazione della plastica, facilmente infiammabile. Soltanto nel tardo pomeriggio del giorno successivo, grazie all'opera dei vigili del fuoco, delle squadre di Calabria Verde e degli operai del consorzio Valle Crati, proprietario dell'impianto, è stato spento in maniera definitiva. Impiegati anche diversi automezzi di movimento terra, tra cui sei camion, tre escavatori, una ruspa, una pala gommata, utilizzati per creare delle barriere divisorie e circoscrivere l'incendio.


Disagi nella raccolta

Intanto si apprende che i danni sono stati contenuti e limitati ad uno solo dei lotti dell'impianto. Tuttavia occorreranno almeno una decina di giorni per riaprire in sicurezza al conferimento di rifiuti provenienti dai comuni dell'Ato Cosenza, dove si comincia già a registrare qualche disagio a macchia di leopardo, nella raccolta dell'umido. L'unica alternativa è rappresentata dalla discarica di Cassano dove però il limite massimo di conferimento è fissato a sole trenta tonnellate al giorno.

Conferimenti fuori regione

L’Unità Operativa Emergenza Rifiuti della Calabria, ha invitato il titolare dell'impianto di trattamento di Calabra Maceri, ad attivare il trasferimento degli scarti di lavorazione fuori regione, circostanza questa già prevista dai contratti in essere con le singole amministrazioni comunali. Questa scelta tuttavia comporta un aggravio delle spese. In particolare l'onere per il trattamento, recupero e smaltimento della Rur (il residuo non riciclabile) passa da €/t. 170,92 a €/t. 295,54 oltre iva; quello della Ford (la frazione organica non riciclabile) da €/t. 118,80 a €/t. 160,96 oltre iva. Si rende quindi necessario per i comuni, un impegno di spesa integrativo rispetto a quello precedentemente previsto per evitare una chiusura anticipata della convenzione rispetto alla scadenza contrattuale.

Giornalista
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