Rosarno, concorsi pubblici pilotati. Il sindaco Idà: «Case popolari? Me ne fotto dei “neri”»

Dalle intercettazioni emerge uno spaccato che fa intendere come alcune procedure fossero influenzate: dall’ammissione del segretario comunale alle chiamate captate. Il meccanismo svelato dalla Dda 

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19 gennaio 2021
07:44
Rosarno, Giuseppe Idà
Rosarno, Giuseppe Idà

«Una volta che hanno fatto le case popolari, vediamo se gliele diamo ai “nigri”. (…) Io me ne fotto dei “niri”, scusa”». Con queste parole si esprimeva il sindaco di Rosarno a pochi giorni dalla sua elezione a primo cittadino in merito ad un bando di gara mediante procedura aperta avente ad oggetto la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori al fine di creare una rete di accoglienza abitativa e di inclusione sociale nelle aree urbane. Un bando che sarà destinato a far discutere, considerato che le procedure presenteranno delle anomalie, tali da far ritenere che vi fosse una subornazione dell’amministrazione pubblica agli interessi privati. Al Comune di Rosarno, insomma, per gli investigatori, i concorsi avevano un esito pilotato. Emblematica è, a tal proposito la conversazione fra il neo eletto sindaco e la segretaria del Comune che ammetteva di essersi prestata al condizionamento di alcuni concorsi.

Idà Giuseppe: tu pensi che questo qua può vincere il concorso? a me sembra una cosa dell'altro mondo


Alati Maria: si, si, gli danno i compiti, bello, bello, a me non lo dire Sindaco che io purtroppo ne ho fatte pure cose strane

Idà Giuseppe: e tu pensi... scusami .. esistono tre persone in Commissione che favoreggiano a lui

Alati Maria: si.... si ... portando a quei tre si, che rispondono solo a lui

Idà Giuseppe: e intanto che facciamo è una alternativa per....

Alati Maria: ...ride...

Idà Giuseppe: cioè ma tu ti rendi conto che con l'alternativa perdiamo pure i soldi

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L’aggiudicazione dell’appalto in questione all’impresa Scali srl destava i sospetti di tale Pasquale che, interloquendo con il sindaco Idà, sosteneva si fosse trattato di una concessione fatta ad Elisabetta Tripodi, già sindaco di Rosarno fino al 2014. 

 

Pasquale: sono le case popolari che guarda caso, solo per imm... solo per immigrati 

Idà Giuseppe: si! e poi se ne fottono

Pasquale: si questa è una cosa che gli ha dato Scopelliti alla Tripodi, che è successo: che hanno fatto u..... sulla nostra amministrazione hanno fatto, hanno firmato il contratto la ditta, guarda caso... seguimi ...l'appalto lo vince chi?......

Idà Giuseppe: Scali!

Pasquale: Scali, guarda caso chi sono i direttori dei lavori e le altre cose? 

Idà Giuseppe: Mastruzzo!

Pasquale: eehhhhhhh!!... hai visto 

La conversazione prosegue e il sindaco commenta con questo tale Pasquale l’idea della realizzazione delle case popolari. 

Idà Giuseppe: e noi gli facciamo fare le case popolari

Pasquale: e poi che fai?

Idà Giuseppe: e poi una volta che hanno fatto le case popolari vediamo se glieli diamo ai "nigri"

Pasquale: devi vedere se ci sono ancora i neri qua, quello puoi fare

Idà Giuseppe: non solo, ma poi glieli diamo "ai janchi", glieli diamo ai "zingari" , perché glieli dobbiamo dare ai "niri" , io me ne fotto dei "niri" scusa

Pasquale: devi vedere, ti devi fare portare tutto il progetto

Idà Giuseppe: ma chi?

Pasquale: però

Idà Giuseppe: ma non possiamo parlare con la CAMPISI e MASTRUZZO che questi manco mi guardano

Pasquale: va bene pare che..... te lo fai portare da LAURITO ... aspetta che chiamo il Comandate...

Idà Giuseppe: si chiamo a LAURITO, domani chiamo a LAURITO ....

Pasquale: eh....omissis.... 

A seguito del bando in questione ne veniva pubblicato un secondo per conferimento di incarichi professionali di importo inferiore a 40mila euro, riguardanti servizi di ingegneria delle figure di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, direttore operativo, ispettore di cantiere.

Dalle telefonate intercettate emerge l’interessamento di Domenico Scriva per far vincere la procedura, per uno dei posti messi a bando all’architetto Maria Annunziata Barone. Su 77 professionisti che inviavano il proprio curriculum, erano tre quelli scelti nella fase finale. Fra loro, anche Maria Annunziata Barone. E si apprendeva come, proprio grazie ai suggerimenti di Scriva, la Barone era riuscita ad aggiudicarsi l’incarico di ispettore di cantiere con un ribasso dell’1%, per un importo pari a 8mila euro. 

Barone Maria Annunziata: quindi ho fregato al secondo praticamente?

Scriva Domenico: hai fregato a tutti praticamente

Barone Maria Annunziata: perchè ho fregato a tutti?

Scriva Domenico: e perchè quello di trentasette prende dodicimila e quattro 

Barone Maria Annunziata: eh!

Scriva Domenico: e quindi...responsabilità ...inc...sicurezza che responsabilità ci sono

Barone Maria Annunziata: eh eh

Scriva Domenico: e a te ti è rimasto l'ispettore di cantiere

Barone Maria Annunziata: ah ok!

Scriva Domenico: va bene?

Barone Maria Annunziata: forse in quello in cui bisogna essere più presente però?

Scriva Domenico: forse più presente...ma va bè poi si vede non ti preoccupare! 

La stessa irregolarità della procedura veniva ammessa dallo stesso sindaco Idà il 15 novembre 2016 che, nel corso si uno sfogo con altra persona, confessava di aver accontentato Domenico Scriva per quanto riguarda l’incarico alla Barone: «No! Ma stai “cugghiuniannu! Ha finito Mimmo Scriva, peccato che mi ha fregato solo quella cosa di Nunzia Barone». 

Quanto ai profili eventualmente rilevanti in sede d’indagine, il giudice rimarca come le carte siano state girate alla Procura di Palmi affinché effettui le valutazioni opportune. 

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