Padre putativo per generazioni di studenti e professionisti, guida lucida e ferma del mondo intellettuale meridionale e calabrese, si è spento all'età di 96 anni
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Ci ha fatto amare Dante, la sua storia, la sua poetica. Ci ha fatto vivere l’orgoglio di essere rossanesi e figli di questo angolo speciale di Calabria. Ci ha fatto capire come nella vita il sublime può trovarsi anche a “far di conto” serenamente con l’infima frivolezza. Ci ha insegnato che la cultura è un bene imprescindibile su cui costruire le solide basi della democrazia.
Stamani, 1 giugno, alle 6 di mattino, Corigliano-Rossano ha perso uno dei suoi figli più eccelsi. All’età di 96 anni si è spento il prof. Giovanni Sapia: il più grande intellettuale della storia contemporanea del territorio ionico-sibarita. Giornalista, filologo, scrittore, dantista, uomo di cultura a tutto tondo, personalità di fervida vivacità intellettuale. Fondatore e direttore dell’Università Popolare di Rossano. È stato autore di numerosi saggi pubblicati in periodici e riviste italiane. La sua ricerca storico-letteraria è stata oggetto di due tesi di laurea all’Università degli Studi della Calabria. Tra le sue pubblicazioni l’importante volume “La carta rossanese e il Barber. lat. 3205” (1978, Premio Villa San Giovanni per la filologia), “Cerchio d’amore. La poesia di Giuseppe Selvaggi” (1984), “Tra Calabria e Umbria. Classicisti del secondo Ottocento”(1988), “Ciardullo (Michele De Marco)” (2000), “Rossano tra storia e memoria” (2001), “Il romanzo del casale” (2009), molto apprezzato da critica e pubblico. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro “Calabresi illustri” nel 1985 e la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica per la Cultura, l’Arte e la Scuola nel 1990.
I funerali si terranno domani (Sabato 2 Giugno), alle ore 10.30, nella chiesa di San Bernardino, nel centro storico della sua Rossano, città che anche grazie alla sua opera meritoria di uomo di cultura ha avuto centralità nella storia contemporanea.