La decisione del Comune

Sbarco a Reggio, rientra la protesta dei residenti: parte dei migranti ospitati in tendostrutture al porto

FOTOGALLERY | Lo ha dichiarato il vicesindaco Tonino Perna alla fine dei disordini nel quartiere Argillà. I cittadini inferociti contro il Comune per la decisione di allocare gli extracomunitari nei locali di una ex scuola (ASCOLTA L'AUDIO)

 

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di Anna Foti
7 settembre 2021
21:21

Rientrata la protesta di un gruppo di residenti di Arghillà, nella zona nord di Reggio Calabria, scoppiata questo pomeriggio al momento dell’arrivo dei migranti. Il secondo gruppo di immigrati passerà la notte in alcune tendostrutture allestite al porto. Lo ha dichiarato il vicesindaco di Reggio Tonino Perna alla fine della protesta.

Il Comune aveva infatti indicato nei locali della scuola dismessa “Radice Alighieri”, l’alloggio temporaneo per migranti medesimi, per lo più egiziani. Solo il primo gruppo, di circa settanta persone con alcuni minori non accompagnati, degli oltre 140 sbarcati al porto nel pomeriggio, ha potuto fare ingresso.


Un gruppo di residenti è, infatti, sceso in strada per contestare la scelta del Comune. La protesta alimentata dalla presenza di forze dell’ordine e di attenzione, con tempestivo intervento di pulizia e rimozione dei rifiuti nell’area circostante da parte del Comune solo in questa occasione, è poi degenerata nel blocco della strada con rifiuti ai quali poi è stato dato fuoco. Necessario l’intervento dei vigili per lo spegnimento.

«Si ricordano di questo quartiere solo quando hanno bisogno e non quando abbiamo bisogno noi», hanno detto. «Viviamo in mezzo alla spazzatura e al degrado, con topi grandi come gatti, e nessuno interviene e adesso dovremmo anche accogliere altre persone quando già noi non abbiamo acqua e servizi», hanno detto i residenti determinati a non far entrare nei locali della scuola il secondo gruppo di migranti già sbarcati al porto.

Sul posto per mediare il vicesindaco di Reggio Calabria Tonino Perna e il parroco della chiesa di Sant'Aurelio Vescovo, don Francesco Megale. «La protesta è rientrata ma il secondo gruppo di migranti non sarà portato ad Arghillà come inizialmente pianificato, ma trascorrerà la notte nelle tendostrutture allestite al porto. Conosciamo e capiamo i problemi del quartiere e siamo intenzionati ad avviare un percorso di ascolto già dalla prossima settimana», ha dichiarato il vicesindaco Tonino Perna.

Giornalista
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