L’operazione

Sequestrate tre piantagioni di marijuana nel Cosentino: eseguite quattro misure cautelari

VIDEO | Per coltivare la cannabis avrebbero usato terreni di proprietà di persone in situazioni economiche disagiate, promettendo loro che avrebbero poi acquistato gli appezzamenti. La droga se immessa nel mercato avrebbe fruttato 4 milioni di euro

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di Redazione
8 maggio 2023
10:50

I, militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del locale Tribunale nei confronti di quattro persone indagate a vario titolo per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti. Due sono finiti in carcere, uno ai domiciliari e ad un altro è stato applicato l'obbligo di dimora nel comune di residenza. Nel corso delle indagini risultano deferiti anche ulteriori tre soggetti indagati pure loro per coltivazione di droga e reati ambientali.

L’operazione antidroga, coordinata dalla Procura di Cosenza e condotta dalla Finanza, è stata avviata a seguito di intensa attività informativa, opportunamente supportata da indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, nonché attraverso escussioni di testimoni, che hanno consentito di ricostruire uno strutturato gruppo locale dedito alla coltivazione di cannabis per la successiva produzione di stupefacente.


Nel corso delle investigazioni le fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro - in distinti interventi - tre piantagioni allocate in aree impervie del territorio provinciale, necessitando del supporto delle componenti specialistiche aeronavali e del soccorso alpino della Guardia di finanza, oltre all’utilizzo, durante le fasi di indagine, anche di droni.

Le intercettazioni degli indagati hanno evidenziato come il dominus, già con precedenti specifici in materia di stupefacenti, ricercasse terreni da utilizzare per la coltivazione della cannabis non solo in considerazione della loro peculiare localizzazione, ma anche in funzione del particolare stato di disagio economico dei proprietari, ai quali veniva promesso l’acquisto a breve termine degli appezzamenti. Le piante e lo stupefacente sequestrato avrebbero reso un quantitativo stimato di 800 chili di marijuana, che, venduta al dettaglio, avrebbe consentito un illecito guadagno di circa 4 milioni di euro

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