Opere pubbliche nella Sibaritide, la denuncia della Cgil: «Risvegliano l'interesse dei clan»

VIDEO | Tra i promotori di un esposto alla Corte di Giustizia europea il segretario Giuseppe Guido che teme l'ingerenza della malavita sulle prossime grandi opere 

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di Matteo Lauria
17 novembre 2020
19:54

I tentacoli della 'Ndrangheta e l’avanzata della criminalità organizzata sugli appalti della Sibaritide. L’ospedale nuovo, la centrale Enel, il cantiere per i lavori della tratta Roseto-Sibari della 106 jonica, sarebbero nel mirino della malavita. D’altronde, il crimine si muove laddove ci sono i flussi di capitali.

 


L’allarme viene lanciato dal segretario generale della Cgil – Sibaritide-Pollino- Tirreno Giuseppe Guido che nelle ultime ore si è attivato per creare una cintura di sicurezza per proteggere il territorio da eventuali pressioni e ingerenze. Troppe le auto incendiate di origine dolosa e di chiara matrice intimidatoria. La città reagisce, lo fa in maniera trasversale, mettendo da parte gli steccati politici. Il sindacalista si è adoperato insieme ad altri nella costituzione di un’area (composta da 30 i soggetti, tra istituzioni, chiesa, sindacati, partiti e associazionismo) per dare avvio a una serie di interventi.

 

“Uniti si può, Corigliano Rossano non gira la testa dall’altra parte”, è il messaggio forte che i proponenti lanciano a tutti gli organi dello Stato. Lotta all’omertà in primo luogo, mentre sul fronte organizzativo è prossima una manifestazione pubblica di piazza. Pronto un esposto da presentare alla Corte di Giustizia europeo affinché accerti le ragioni che si celano dietro la chiusura dell’ex tribunale di Rossano.

 

 

 

 

 

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