Troppi dispersi a caccia di funghi in Calabria: ecco il decalogo dei carabinieri

I molteplici interventi di soccorso nell’ultimo fine settimana hanno spinto l'Arma di Cosenza a diffondere delle regole rivolte a chi si avventura tra i boschi

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di Redazione
17 settembre 2019
17:59

Il fine settimana trascorso è stato molto intenso per i soccorritori intervenuti nelle ricerche di alcuni dispersi fra le montagne della Sila cosentina; numerose le richieste di aiuto pervenute al numero d’emergenza 112 da parte di coloro che si trovavano sul posto alla ricerca di funghi. Le attività di ricerca e soccorso da parte dei militari dell’Arma di Cosenza sono proseguite senza sosta per cui è stato necessario attivare in ben 2 casi su 4 il piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse adoperato dalla prefettura di Cosenza. L’intervento dei vigili del fuoco, Guardia di finanza, Soccorso alpino e speleologico, hanno fatto sì che tutte le segnalazioni di scomparsa si concludessero positivamente con il ritrovamento in buone condizioni di salute di 5 cercatori di funghi dispersi. Un numero di richieste di aiuto evidentemente inusuale per i carabinieri di Cosenza che li ha spinti a  diffondere delle regole da seguire rivolte a coloro che si vogliono avventurare per cercare

Consigli per i ricercatori di funghi

Con la fine dell’estate si riapre la stagione micologica autunnale, tradizione molto radicata in tutto il territorio silano e, come tutti gli anni, sono molti gli appassionati che si avventurano all’interno dei boschi. Spesso si incorre purtroppo in spiacevoli episodi, quali malori, perdita dell’orientamento, ferite. «Al fine di far fronte a simili incidenti e di esercitare la raccolta in sintonia con le norme, è bene ricordare alcune semplici regole che permetteranno ai cercatori di funghi di vivere in serenità la propria esperienza, immersi nella natura», scrivono in una nota stampa i carabinieri di Cosenza.


 

«È bene ricordare pertantodi non avventurarsi mai da soli e soprattutto, per ogni evenienza, di informare familiari o conoscenti circa la meta da raggiungere, l’ora presumibile del ritorno e l’itinerario da seguire; di alimentarsi in maniera ottimale prima della partenza per un’escursione in montagna, evitando così di andare incontro a fiacchezza o perdita delle forze. È inoltre importante dosare il proprio sforzo nel corso dell’attività di escursione tenendo conto della propria preparazione psicofisica; di evitare di mettersi in marcia molto tardi, evitando così di rimanere al buio con l’approssimarsi del tramonto: ciò infatti potrebbe causare un’immediata perdita dell’orientamento con conseguenti errori di valutazione sul sentiero del ritorno; di attrezzarsi con un abbigliamento adatto all’ambiente che si intende visitare, portando con sé tutto ciò che si ritiene necessario: è bene indossare più capi sovrapposti, i quali poi saranno impiegati a seconda delle condizioni meteo che si troveranno in altura e ricordandosi inoltre di indossare calzature comode che proteggano piedi e caviglie dalle sconnessioni sui sentieri impervi. Può, in questi casi, avere un’importanza fondamentale un giubbotto ad alta visibilità o con catarifrangenti in modo da essere individuabili nel più breve tempo possibile in caso di richiesta di soccorsi; di portare con sé un kit di emergenza, costituito da una cassetta di pronto soccorso, torce, un fischietto, corde, accendini, acqua e cibo nonchè dispositivi - smartphone o altri dispositivi elettronici in grado di poter segnalare la posizione GPS utile alla localizzazione in caso di smarrimento».

 

La raccomandazione conclusiva è sempre quella di «tenere a mente il numero di emergenza 112, attraverso il quale l’Arma dei Carabinieri potrà immediatamente attivarsi per rispondere con tempestività e prontezza alle richieste di soccorso».

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