Un’imputata ha chiesto il patteggiamento. L’inchiesta mira a fare luce sul mercimonio delle case popolari da parte di funzionari, politici e pubblici ufficiali
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Ha avuto inizio oggi l’udienza preliminare a carico di 22 persone implicate nell’inchiesta che mira a fare luce sul mercimonio delle case popolari da parte anche di funzionari dell’Aterp Calabria, politici e pubblici ufficiali.
Oggi in quattro hanno chiesto il rito abbreviato. Si tratta di Domenico Albino, del consigliere comunale Sergio Costanzo, Teresa Mancuso e Saverio Mensica.
È stata formalizzata richiesta di patteggiamento, per una pena di 2 anni, 9 mesi e 10 giorni, da parte di Raffaella Trapuzzano, difesa dall’avvocato Renzo Andricciola. Richiesta che ha trovato il consenso dell’accusa.
Il prossimo 16 febbraio l’abbreviato proseguirà davanti al gup Gilda Danila Romano con le richieste di condanna da parte del pm Saverio Sapia.
L’udienza è proseguita con le richieste di rinvio a giudizio da parte dell’accusa nei confronti di Gianluca Bevilacqua, Silvana Bevilacqua, Vincenzo Celi, Rodolfo Chillà, Andrea Curcio, Cesare Curcio, Rita De Fazio, Raffaele Fera, Alberto Froio, Pantaleone Froio, Giuseppe Grande, Ivan L’Arocca, Domenico Pio Masciari, Gerardo Masciari, Vittorio Pace, Franca Passalacqua e Concetta Raffa. Il prossimo 16 gennaio il gup si pronuncerà sui rinvii a giudizio.
Il sistema Aterp
Perno del “sistema Aterp”, secondo le ipotesi accusatorie, oltre al consigliere comunale Sergio Costanzo «con la funzione di raccordo tra cittadini che intendono aggirare o agevolare le proprie posizioni alloggiative ed i dipendenti dell'Aterp di Catanzaro», anche l’ex dirigente dell’Agenzia nell’ufficio Patrimonio, Vincenzo Celi «promotore, organizzatore, con il compito di dirigere e coordinare le attività dei singoli sodali, individuando alloggi liberi da allocare illecitamente, suggerendo di volta in volta modalità solo apparentemente legittime, quali la procedura cosiddetta di "ampliamento del nucleo familiare”, o di "cambio alloggio", o tal volta addirittura proponendo l'occupazione di alloggi liberi per successivamente chiederne la regolarizzazione»; Gianluca Bevilacqua, detto Core Malato, rom assegnato all'ufficio gestione inquilinato, considerato il braccio operativo di Celi e Costanzo, avrebbe omesso «le doverose comunicazioni al comune di Catanzaro in occasione dei rilasci di immobili da parte degli assegnatari; curando le pratiche segnalate dal politico Costanzo di voltura del contratto di locazione pur in assenza dei presupposti»; Domenico Albino, funzionario dirigente dell’ufficio Patrimonio ed inquilinato, «prendeva parte all'illegale sistema di assegnazioni parallela e illecita curando le pratiche segnalate dal politico Costanzo»; Concetta Raffa, assegnata all'ufficio personale «col ruolo di partecipe e con compiti di redigere atti ideologicamente falsi, quali autorizzazione all'ampliamento del nucleo familiare in carenza totale dei presupposti».
Alloggi in cambio di voti
L’inchiesta – coordinata dal procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio, dall’aggiunto Giulia Pantano e dai sostituti Saverio Sapia e Stefania Caldarelli – contempla anche il mercimonio degli alloggi popolari in cambio di voti chiesti dal consigliere Costanzo in favore di due candidati alle Europee 2024 appartenenti al suo stesso partito.
Secondo l’accusa Vittorio Pace cittadino residente Aterp che avrebbe giovato dell’aiuto di Sergio Costanzo per regolarizzare illecitamente la propria permanenza nell'alloggio popolare in cambio di un voto per due candidati alle europee appartenenti a Forza Italia, lo schieramento di Costanzo; Rodolfo Chillà, cittadino che avrebbe occupato illecitamente un alloggio Aterp, in danno di un altro assegnatario, con il benestare di Raffa, Albino e Costanzo, in cambio di un voto per le Europee 2024 chiesto dal consigliere comunale Sergio Costanzo in favore di due candidati del suo stesso partito; Saverio Mensica, cittadino che avrebbe occupato illecitamente un alloggio Aterp, con il benestare dei funzionari Raffa e Martino, in cambio di un voto per le Europee 2024 chiesto dal consigliere comunale Sergio Costanzo in favore di due candidati del suo stesso partito.


