Soverato, depotenziato il reparto di Pediatria: i medici insorgono e chiedono l'intervento della politica

VIDEO | Da mesi l'attività è limitata alle sole visite ambulatoriali diurne. Si teme per i mesi invernali. I camici bianchi del distretto alle istituzioni: «Basta parole, vogliamo fatti»

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di Rossella  Galati
1 ottobre 2020
14:31

Cresce la preoccupazione per il depotenziamento del reparto di pediatria dell’ospedale di Soverato, punto di riferimento per tutto il basso Ionio, per anni fiore all’occhiello dell’intero sistema regionale che da circa 6 mesi soffre a causa di un graduale smantellamento. Sono i pediatri di famiglia, in tutto 9 nel distretto sanitario di base n.3 di Soverato per più di 5000 bambini dell’intero comprensorio, a denunciare la gravissima situazione che mette a rischio il diritto alla salute dei piccoli pazienti.

Un reparto depotenziato

«Il reparto di pediatria prima funzionava a pieno regime: i bambini venivano ricoverati, seguiti, venivano fatte diagnosi, terapie e così via. Ora è stato gradualmente smantellato - spiega la pediatra di famiglia Laura Francesca Scoliere -: prima si è tolta la possibilità di fare i ricoveri in regime ordinario, si è lasciata un’osservazione intensiva breve ma adesso non abbiamo più neanche quella perché l’attività di reparto si svolge solo come attività ambulatoriale durante le ore del giorno. Questo vuol dire che alle 20.00 il reparto chiude perché c’è carenza di personale infermieristico e medico».


L'odissea dei piccoli pazienti

Dunque un’odissea quella alla quale sono costretti ad andare incontro i bambini in caso di problemi di salute: «Se il bambino si sente male dopo le 20.00 e  accede al pronto soccorso, la situazione diventa difficile da gestire. Oltretutto  dopo le 20.00 anche i nostri ambulatori sono chiusi - aggiunge la Scoliere -, ci sarebbe la guardia medica. Quindi il bambino dal pronto soccorso viene dirottato verso gli ospedali di Catanzaro, che è un ospedale covid, oppure di Lamezia Terme o peggio ancora Cosenza».

L'appello alla politica

Quello che si chiede ora, dopo aver investito del problema anche le amministrazioni locali interessate che hanno manifestato la volontà di trovare delle soluzioni, è che la politica faccia la sua parte in termini di programmazione sanitaria, anche in considerazione dell’imminente stagione invernale quando il problema sarà destinato ad accentuarsi a causa dell’emergenza covid e dell’influenza stagionale.

 

«Noi chiediamo che i politici si occupino immediatamente di questa situazione - ha asserito la pediatra di famiglia Vittoria Dominijanni -. Siamo stanchi di promesse, di parole: adesso volgiamo i fatti».

Salute a rischio

«In questo momento è importante che ci sia una risposta immediata da parte della politica - ha aggiunto la Scolieri -. In questo momento in cui c’è un’emergenza è necessario riaprire il reparto anche in regime di osservazione intensiva breve. I politici che hanno il potere devono intervenire perché la salute dei bambini del nostro territorio passa anche da questo intervento. Noi pediatri di famiglia ci impegniamo quotidianamente sul territorio garantendo una reperibilità costante sia telefonica che ambulatoriale, in questo momento stiamo lavorando tantissimo anche per le vaccinazioni antinfuenzali, però pure noi abbiamo bisogno di essere sostenuti nel nostro lavoro».

Giornalista
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