Lo hanno tradito un tatuaggio, le immagini delle telecamere di sorveglianza e i contatti telefonici che comunque aveva limitato al minimo. Si chiama Antonio Scopelliti, ha 26 anni, ed è stato fermato a Reggio Calabria dopo dieci giorni di ricerche incessanti: sarebbe lui il presunto pirata della strada coinvolto in un grave incidente avvenuto il 9 dicembre in via Ettore Rolli, a Roma, costato la vita a Roberto Sabbatini, corriere di 67 anni. Il giovane, in passato destinatario di un divieto di avvicinamento alla madre, avrebbe travolto il furgone della vittima mentre viaggiava a circa 150 km/h, abbandonando immediatamente il luogo dello schianto e il passeggero che era con lui sulla Mercedes. Il conducente del furgone, intrappolato all’interno, non aveva alcuna possibilità di salvarsi, mentre la collisione aveva causato il coinvolgimento di altre cinque auto e il caos tra i residenti svegliati dallo schianto nel cuore di Porta Portese.

Durante la latitanza, Scopelliti aveva adottato comportamenti da “fantasma”: ha limitato i contatti con familiari e amici e ha tenuto il cellulare quasi sempre spento. Le autorità hanno comunque mantenuto il monitoraggio costante, analizzando i pochi segnali emessi dal dispositivo e le immagini delle telecamere di sicurezza della zona. Il vistoso tatuaggio sul dorso della mano destra, immortalato mentre il giovane si muoveva a piedi, ha contribuito a confermare la sua identità.

Le indagini della polizia locale, coordinate dalla procura di Roma, sono partite dalla testimonianza del passeggero della Mercedes, un 33enne romano proprietario del veicolo, rimasto quasi illeso. Quest’ultimo ha raccontato di aver conosciuto il 26enne reggino poche ore prima in una serata trascorsa nei locali della capitale, senza che fosse chiaro perché il 26enne si trovasse alla guida. Dopo il sequestro del cellulare del passeggero, gli investigatori hanno rintracciato il pirata in Calabria, dove si era nascosto a casa di un’amica ignara dell’incidente. Una volta ricostruiti i movimenti del fuggitivo è scattata la collaborazione dei carabinieri di Reggio che hanno effettuato alcuni appostamenti attorno al negozio gestito dall’amica del 26enne fino a individuarlo e bloccarlo.

Le ricerche si sono estese a tutto il territorio nazionale, monitorando scali ferroviari e aeroportuali, e hanno escluso contatti con i familiari, nonostante il segnale del cellulare fosse localizzato nella zona di Reggio Calabria, area di provenienza della famiglia del giovane. Una volta individuato, Scopelliti è stato trasferito nella casa circondariale di Reggio Calabria.

Il 26enne dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato dalla fuga e dall’omissione di soccorso. L’incidente ha scosso profondamente la comunità romana, suscitando indignazione per la gravità del comportamento del pirata e la pericolosità della sua guida.