La sentenza

Narcotraffico dalla Calabria a Messina, a fornire la droga era la ’ndrangheta: condanne anche in appello - NOMI

Le indagini dell’operazione Broken sono nate dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. Regge anche in secondo grado l’impianto accusatorio: ecco tutte le pene 

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di Redazione Cronaca
7 maggio 2024
18:16

Regge anche in appello, seppur con qualche sconto di pena, l’impianto accusatorio sul traffico di droga che dalla Calabria arrivava a Messina e fino a Tortorici, al centro di un’indagine coordinata dalla Dda di Messina, sfociata nel 2022 in 16 arresti. La Corte d’appello di Messina riformando parzialmente la sentenza con l’abbreviato emessa a marzo dell’anno scorso ha rideterminato la pena per Graziano Castorino 13 anni, Giuseppe Castorino e Maurizio Savoca 11 anni ciascuno, Carmelo Barile 8 anni, Rosario Abate 7 anni, Cettina Mazzeo 2 anni e 8 mesi e 12mila euro di multa. Conferma per Giuseppe Mazzeo, Paolo Nirta e Maria Minutoli.  

Il processo di primo grado si era concluso con 13 condanne. Le indagini dell’operazione Broken sono nate dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, i carabinieri, attraverso intercettazioni hanno scoperto un gruppo dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti.  


A fornire la sostanza stupefacente, secondo l’accusa, era un’esponente della famiglia Nirta ai vertici della ndrangheta. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno documentato diversi viaggi della droga, carichi di cocaina che, tramite corrieri, passavano lo Stretto per arrivare sulla piazza messinese per essere spacciata. Hanno difeso gli avvocati Pietro Ruggeri, Salvatore Silvestro, Gianmarco Silvestro, Antonello Scordo, Giovanni Mannuccia, e gli avvocati Davide Vigna e Alessandro Bavaro del Foro di Palmi e Fabio Segreti del Foro di Napoli. 

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