Svolta sulla strage del Raganello: indagati sindaci, presidente del Parco e funzionari

NOMI | Durante l’escursione morirono 10 persone, inghiottite dal fango e dai detriti di una piena. Raggiunti da informazioni di garanzia i primi cittadini di Civita, Cerchiara e San Lorenzo Berlizzi. Il procuratore Facciolla: «Doveroso stringere i tempi»

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12 settembre 2018
19:59

La Procura della Repubblica di Castrovillari ha emesso sette informazioni di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia delle gole del torrente Raganello. La vicenda, che risale al 20 agosto scorso, ha provocato la morte a causa di un'onda di piena di 10 escursionisti. «Ci sono delle attività che devono essere svolte nelle prossime ore, in maniera garantita per gli indagati - ha detto il procuratore Facciolla - e stiamo procedendo a tamburo battente, mi sembra doveroso stringere i tempi ed accelerare, per le vittime e per i feriti, e lo stiamo facendo con tanti sacrifici».

I reati contestati

Le contestazioni riguardano la mancata applicazione delle misure e degli interventi preventivi che avrebbero potuto evitare la tragedia. I reati ipotizzati sono omicidio colposo e lesioni colpose, inondazione colposa ed omissione di atti d'ufficio. Le vittime furono travolte dalle acque del fiume in piena. La Procura di Castrovillari non esclude che a questi primi sette indagati possano aggiungersene anche degli altri.


I nomi degli indagati


Alessandro Tocci, sindaco di Civita

Antonio Cersosimo, di San Lorenzo Berlizzi

Domenico Pappaterra, presidente Parco nazionale del Pollino

Antonio Carlomagno, sindaco di Cerchiara

Gaetano Gorpia, funzionario biodiversità

Giovanni Vancieri, coop associazioni guide

Marco Massaro, coop-associazioni guide

 

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