La Procura di Vibo Valentia ha chiuso l’inchiesta sulle erogazioni pubbliche legate al Superbonus 110% nel territorio comunale di Nardodipace. Nove in totale gli indagati e tra loro anche l’attuale sindaco Romano Loielo che risponde quale responsabile di alcuni lavori. Concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, il reato ipotizzato dalla Procura, con l’inchiesta partita lo scorso anno ed ora arrivata all’avviso di conclusione delle indagini preliminari che, oltre al primo cittadino, interessa i seguenti indagati: Maurizio Maiolo, 50 anni; Marinella Iacopetta, 42 anni (moglie di Maiolo); Bruno Maiolo, 75 anni; Laura Tassone, 70 anni; Antonia Costa, 68 anni; Catena Ieraci, 91 anni. Tali indagati risiedono tutti nella frazione Cassari di Nardodipace. Inchiesta chiusa – con contestuale avviso di conclusione indagini – anche per altri due indagati: Antonella Caraffa, 43 anni, di Caulonia, e Giuseppe Carè, 25 anni, di Riace, in provincia di Reggio Calabria.

Le contestazioni

Ad avviso della Procura di Vibo Valentia, Maurizio Maiolo e la moglie Marinella Iacopetta devono rispondere del reato di truffa aggravata in concorso con Bruno Maiolo, Laura Tassone, Antonia Costa e Catena Ieraci in quanto, al fine di “conseguire indebitamente le erogazioni pubbliche derivanti dalle detrazioni del Superbonus 110%, in qualità di proprietari o utilizzatori di unità immobiliari non costituite in condominio, ma in parte indipendenti”, avrebbero simulato la presenza di un condominio per il quale “Maurizio Maiolo veniva delegato quale committente per redigere e notificare al Sue del Comune di Nardodipace la Cila Superbonus finalizzata ad accedere al beneficio per l’efficientamento energetico nonché per l’adeguamento sismico e ottenere, in tal modo, un ingiusto profitto sotto forma di sconto”. Tale ingiusto profitto è stato quantificato dalla Procura di Vibo Valentia in: 258.780,00 euro per i coniugi Maurizio Maiolo e Marinella Iacopetta (congiuntamente); 86.260,00 euro per Bruno Maiolo e Laura Tassone (congiuntamente); 86.260,00 euro per Antonia Costa; 86.260,00 euro per Catena Ieraci. Tali condotte, secondo l’accusa, avrebbero inoltre consentito di ottenere “un ingiusto profitto pari a 517.563,00 euro sotto forma di sconto in favore della ditta G.C. Costruire srls per lavori mai eseguiti ovvero effettuati in minima parte”. Le contestazioni coprono un arco temporale che va da giorno 8 febbraio 2022 al 10 novembre 2023.

Le accuse per Romano Loielo

Altro specifico capo d’imputazione vede poi indagato Romano Loielo, sindaco del Comune di Nardodipace dal maggio del 2023. Le contestazioni in questo caso coprono un arco temporale che va dal 24 febbraio 2022 al 10 novembre 2023. Il reato di truffa aggravata vede indagato Romano Loielo in concorso con Antonella Caraffa e Giuseppe Carè. In particolare, al fine di “conseguire indebitamente le erogazioni pubbliche derivanti dalle detrazioni del Superbonus 110%”, Antonella Caraffa in qualità di direttore dei lavori, Romano Loielo quale responsabile dei lavori, e Giuseppe Carè in qualità di titolare dell’impresa esecutrice delle opere G.C. Costruire srls avrebbero dichiarato la presenza di un condominio minimo “sebbene i lavori riguardassero unità immobiliari in parte indipendenti nella notifica preliminare al Sue del Comune di Nardodipace e nella Cilas Superbonus del 24 febbraio 2022”. Quindi – stando al capo d’imputazione – a fronte di “lavori mai eseguiti, ovvero eseguiti solo in minima parte, Antonella Caraffa e Romano Loielo asserivano falsamente lo stato di avanzamento lavori al 30% e poi al 60%”, mentre Giuseppe Carè è accusato di aver emesso fatture “per prestazioni inesistenti o incomplete”. Gli ingiusti profitti ottenuti con tali contestate condotte sono stati così quantificati dagli inquirenti: 22.597,88 euro per Antonia Caraffa quale compenso per l’asseverazione dello stato di avanzamento lavori al 30% e poi al 60%; 4.002,00 euro per Romano Loielo quale compenso a titolo di responsabile dei lavori, e 517.563,00 euro per Giuseppe Carè a fronte di fatture per un totale di spese sostenute pari a 215.581,00 euro e un totale di spese mai eseguite pari a 254.937,674 euro. Il tutto “con pari danno per lo Stato”, trattandosi di erogazioni pubbliche. Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo (dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, già avvenuta) per chiedere alla Procura di Vibo Valentia di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive.
Da ricordare che Maurizio Maiolo è stato consigliere di maggioranza e poi nominato assessore del Comune di Nardodipace il 19 dicembre 2013 (anche all’epoca il sindaco era Romano Loielo). Tale amministrazione (al pari della precedente, terminata anticipatamente nel dicembre 2011 e sempre a guida Romano Loielo) è stata però sciolta per infiltrazioni mafiose nel dicembre 2015 grazie al lavoro della Commissione di accesso agli atti guidata all’epoca da Anna Aurora Colosimo, attuale prefetto di Vibo Valentia. Il 28 giugno scorso Romano Loielo è stato nominato dall’Udc nuovo coordinatore del partito per l’area montana delle Serre vibonesi.