Quarta ondata

Viaggio nei comuni calabresi zona arancione tra dubbi, rassegnazione e file senza proteste

VIDEO | Ecco gli effetti della prima ordinanza dell'anno, per delle restrizioni che verosimilmente verranno spalmate in altre zone della regione 

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di Agostino Pantano
3 gennaio 2022
16:00

Domenica da primo giorno in zona arancione per i 12 paesi del Reggino, di cui 8 nella Piana, al centro dell’ordinanza post festività del presidente Occhiuto.

Tornano le file nel centro vaccinale di Taurianova, ma anche nel drive in per i tamponi davanti alla sede dell’Usca – nell’ex ospedale cittadino – e nessuno ha voglia di protestare per l’attesa. «È da più di un’ora che aspetto», dice un anziano che a differenza del passato viene fatto attendere, assieme agli altri, all’esterno della struttura e in piedi. «No – risponde un altro – la mia dose l’avevo programmata prima che venisse dichiarata la zona arancione».


Certo, però, è indubitabile che il combinato disposto tra il quasi tramonto delle festività e la nuova misura decisa dalla Regione, abbia fatto da incentivo all’inoculazione e in fila si vedono, oltre a tanti anziani, anche parecchi adolescenti.

Le file per i tamponi, invece, sono il segno di giornate già andate male. «Si tratta di persone già risultate positive al test fatto in farmacia – spiega un addetto dell’Usca – e ora aspettano il tampone molecolare. Arrivano qui pur avendo sintomi».

È la prova che l’assistenza domiciliare è andata in tilt in questa 4 ondata e che l’ordinanza arriva a limitare i danni quando ormai sono fatti. «È chiara la scelta che è stata fatta – sostiene una persona nella piazza della frazione Amato – per ragioni economiche non ci hanno chiuso prima», «ma – gli fa eco un amico – che senso ha discuterne ora, l’importante è continuare a vaccinarsi». Ordinanza fa rima con buon senso, nessuno si lamenta più di tanto rispetto a dei cambi che non sono eccessivi.

Se non hai il green pass puoi uscire ugualmente dal paese, ma – quando ti controllano - devi autocertificare il motivo urgente dell’uscita. Le nuove misure riguardano anche i centri commerciali ma solo nei giorni festivi, al bancone dei bar ti chiedono il green pass – ovvero la certificazione di almeno 2 dosi o dell’avvenuta guarigione, il tampone negativo non basta – ma è palese la difficoltà di conoscere la differenza tra le due certificazioni. «Non so che green pass mi chiederanno», risponde una ragazza che sta per prendere il treno a Rosarno, altra zona arancione, diretta fuori regione.

Giornalista
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