«Ho pregato tanto che tu potessi correre e passeggiare in questo parco come piace a me. La mia consolazione è che tu non abbia capito niente di quello che hai dovuto affrontare», il messaggio racchiuso in un bigliettino accanto a una rosa bianca fissata al cancello chiuso del Parco urbano di Vibo Valentia, teatro venerdì sera della tragedia che ha colpito il piccolo Francesco Mirabelli, il bambino di tre anni e mezzo schiacciato dalla trave di un attrezzo dell’area fitness.

«Ciao piccolo, che la terra ti sia lieve», si legge su un altro palloncino legato al cancello che ondeggia sotto un cielo cupo. C’è un clima surreale a Vibo Valentia. Una comunità sotto choc che ha pregato fino all’ultimo.

Non è bastata la straordinaria mobilitazione dei medici dell’ospedale Jazzolino, che nella drammatica notte dopo l’incidente erano riusciti a fermare l’emorragia, nonostante per tre volte il cuore di Francesco si fosse fermato mentre era in sala operatoria. E non sono bastate neppure le cure all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dove il piccolo è giunto sabato sera con un volo di Stato.

Le condizioni di Francesco sono precipitate mercoledì mattina a causa di un grave edema cerebrale che non gli ha dato scampo. Ma il decesso è stato decretato ufficialmente soltanto ieri sera, dopo che anche l’ultimo barlume di speranza si è spento e il tempo previsto dal protocollo clinico per certificare il decesso era trascorso.

Il messaggio della Diocesi

Ad annunciare ufficialmente la morte è stata la Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea, con una nota nella quale si esprime tutto il cordoglio della comunità vibonese: «L’intera comunità diocesana ha seguito con trepidazione e con la preghiera la vicenda del piccolo Francesco. In questi giorni difficili abbiamo condiviso la speranza, invocando insieme dal Signore la forza della vita. Oggi, con profondo dolore, accogliamo la notizia della sua nascita al Cielo. Siamo grati ai medici che, con professionalità e umanità, hanno fatto tutto il possibile per lui».

Con la stessa nota, la Diocesi ha inoltre comunicato che i funerali si terranno sabato 13 settembre, alle 17, nel Duomo di San Leoluca, officiati dal vescovo Attilio Nostro.

Le indagini della Procura

Intanto, la Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo per stabilire cause e responsabilità della tragedia che ha sconvolto la Calabria. I poliziotti della Squadra Mobile di Vibo hanno già acquisito negli uffici del Comune di Vibo tutta la documentazione necessaria per accertare lo stato dei lavori nell’area e le relative autorizzazioni. Bisognerà stabilire innanzitutto se l’area fitness, installata a luglio scorso, fosse collaudata o meno.

Una giornata di profonda disperazione, quella di ieri, per Vibo Valentia e per l’intera Calabria. Morte cerebrale per il piccolo Francesco, rimasto vittima di un drammatico incidente al parco urbano cittadino: si attende solo la dichiarazione ufficiale. E intanto davanti ai cancelli dell’area verde compaiono rose bianche e palloncini