Parco Acquatico di Rende, Antonio Vivacqua si scusa e lascia l'incarico

Le dimissioni rese note dal sindaco di Rende, Marcello Manna. L’ex responsabile tecnico fa ammenda in una lettera indirizzata alla giornalista Erika Crispo: «La mia reazione deprecabile ed ingiustificabile». Ma la società ne denuncia anche la scorrettezza: «Audioregistrazioni effettuate con l’inganno»

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di Salvatore Bruno
17 giugno 2020
08:03
Il parco acquatico di Rende
Il parco acquatico di Rende

Anche la moglie e la figlia lo hanno pesantemente redarguito. Antonio Vivacqua, protagonista della grave aggressione verbale consumata ai danni della giornalista Erika Crispo, ha chiesto scusa con una lettera indirizzata alla sede Rai della Calabria e pubblicata dal sito giornalistitalia.it, nella quale il responsabile tecnico della Parco Acquatico Santa Chiara 4.0 definisce il proprio comportamento «deprecabile ed ingiustificabile».

Incontrollato momento d’ira

«Chiedo scusa perché le parole hanno un peso e me ne assumo ogni responsabilità. Ho voluto fare lo sbruffone, il guappo che non sono – scrive ancora Vivacqua - Il mio gesto inconsulto, assolutamente deprecabile ed ingiustificabile, è stato l’inopinato frutto di un incontrollato momento d’ira scaturito dalla enorme pressione provocata, negli ultimi mesi, dalle vicende del Parco Acquatico ed anche dalla delusione provocata in me dal mancato rispetto dell’accordo in forza del quale era stata esclusa la possibilità di fare interviste o di procedere a registrazioni audio».


Dimissioni dall’incarico

Vivacqua inoltre, avrebbe rassegnato le dimissioni dall’incarico rivestito nella Parco Acquatico. Lo ha comunicato il sindaco di Rende, Marcello Manna, dialogando con i giornalisti a margine di una manifestazione svoltasi nella serata di ieri, 16 giugno, al Museo del Presente, in occasione della riapertura della struttura.

Giornalista scorretta

Contestualmente però, la Parco Acquatico, per il tramite del proprio legale, Gianluca Vetere, ha anche stigmatizzato il comportamento della giornalista, definendolo inqualificabile, per aver carpito con l’inganno le dichiarazioni del Vivacqua, dopo essere stata, si legge in una nota indirizzata al caporedattore Pasqualino Pandullo, «gentilmente accolta per espletare la propria prestazione professionale con l'espresso accordo che non avrebbe effettuato alcuna audioregistrazione e che si sarebbe limitata ad eseguire delle semplici videoriprese».

Patti non rispettati

«Invece – scrive l’avvocato - contravvenendo all'accordo e venendo meno alle garanzie e rassicurazioni prestate, la giornalista ha azionato, di nascosto, la registrazione audio senza dar avviso ai suoi ignari interlocutori che si sono espressi anche in maniera genuina, esponendosi, tra l'altro, ad una brutta figura, nei confronti dei numerosi telespettatori. Tendere un inganno ai propri interlocutori non è certo, sul piano giornalistico, comportamento professionalmente e deontologicamente impeccabile».

Occulti registi

«La gravità della condotta è ancor più notevole – si legge ancora nella nota - ove si consideri la particolare delicatezza della situazione contingente della Parco Acquatico Santa Chiara 4.0 S.r.l. che, solo nelle ultime settimane, è riuscita a liberarsi di taluni soci (Conedil e Appalto Semplice, ndr) i quali, con tutti i mezzi, ne hanno ostacolato l'esercizio dell'attività imprenditoriale e, finanche, la possibilità di accesso al credito determinando le momentanee difficoltà troppo enfatizzate da occulti registi, fin troppo interessati a gestire l'opera».

Giornalista
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